Gud, due giorni di fuoco. Oggi e domani le udienze. Il 10 ottobre la sentenza. Ma Albert sogna l’esordio

Il giocatore dovrebbe rientrare venerdì sera a Firenze. Ecco gli scenari

di ALESSANDRO LATINI
12 settembre 2024
La torre di Maratona che svetta sullo stadio Artemio Franchi di Firenze

La torre di Maratona che svetta sullo stadio Artemio Franchi di Firenze

Il giorno è arrivato. Albert Gudmundsson oggi comparirà in aula al tribunale distrettuale di Reykjavík (l’udienza è in programma dalle 9 alle 16, sarà assistito dall’avvocato Vilhjalmur H. Vilhjalmsson), dove dovrà ancora difendersi - dopo l’assoluzione in primo grado e il ricorso della presunta vittima - dall’accusa di cattiva condotta sessuale. Per dire la verità sarà solo il primo appuntamento dei due in programma. Il dibattimento si protrarrà fino a venerdì, quando poi in serata l’attaccante della Fiorentina riprenderà il volo destinazione Firenze. In questo momento la priorità resta quella di dimostrare la propria innocenza, ma c’è anche la voglia di salire sul pullman con la squadra in direzione Bergamo. Al termine di una settimana sicuramente anomala Albert ha l’ambizione fondata di esordire - magari nella ripresa - in maglia viola. Dopo i cinque giorni di lavoro in gruppo ha infatti continuato ad allenarsi in Islanda sotto la guida di un preparatore atletico e di un fisioterapista.

Le tappe adesso sono chiare. Dopo il dibattimento delle prossime ore la sentenza del giudice Jóhannes Rúnar Jóhannsson arriverà il 10 ottobre. Rimane prevista la possibilità di fare ricorso che dovrà però esser presentato improrogabilmente entro l’8 novembre. In caso di una coda giudiziaria la vicenda si sposterebbe poi alla prossima estate (non prima di giugno 2025), a stagione calcistica ormai conclusa. Se invece le parti si riterranno soddisfatte la questione si chiuderà definitivamente. In Islanda il caso è sempre stato trattato dai media nazionali vista la notorietà del personaggio interessato e in questi giorni siti e giornali lo hanno riportato d’attualità. L’impressione è che alla fine le parti possano scendere a patti: si parla già di un possibile risarcimento economico per la ragazza di circa 3 milioni di corone islandesi, più o meno 20mila euro.

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