I viola e la febbre dell’ultimo quarto d’ora. Quanto pesano i gol incassati nel recupero

L’allenatore chiede di "giocare con il cronometro". Segno che la poca concentrazione e le disattenzioni hanno avuto la meglio

12 marzo 2024
I viola e la febbre dell’ultimo quarto d’ora. Quanto pesano i gol incassati nel recupero

I viola e la febbre dell’ultimo quarto d’ora. Quanto pesano i gol incassati nel recupero

"Non siamo riusciti a giocare con il cronometro e per l’ennesima volta perdiamo punti preziosi". L’analisi di Vincenzo Italiano dopo il pareggio contro la Roma ha toccato anche questo punto. Un tasto tornato a essere dolente dopo che in Conference League contro il Maccabi Haifa gli ultimi istanti di partita erano tornati a essere amici.

Stavolta no, la beffa atroce firmata Llorente (per carità, pure bravo a mettere il pallone sotto l’incrocio) ha riaperto una ferita che - a dire il vero - non è mai stata suturata nel corso della stagione.

Punti persi, tanti, per distrazioni nei minuti finali. Leggere alla voce ‘dettagli’ tanto cari al tecnico della Fiorentina. Un fallo, un pallone in tribuna, una giocata più furba di un’altra. Tutti aspetti che fanno la differenza tra subire un gol o non subirlo. Insomma, furbizia e scaltrezza, sono qualità che la squadra viola dovrebbe e dovrà mettere di più sul campo.

Domenica sera la Fiorentina nei minuti finali è andata in difficoltà evidente. Calciatori sulle gambe, poco lucidi nelle scelte. Duncan che verticalizza per Nzola in fuorigioco. Biraghi che crossa nel nulla dell’area di rigore e fa ripartire veloce Svilar. Palloni gettati in avanti anziché fuori per permettere le tre sostituzioni.

Tutti piccoli campanelli d’allarme che sommati hanno portato al gol della Roma e sottratto di colpo due punti alla classifica.

Non è certo la prima volta che accade. L’ultimo quarto d’ora è stato spesso nemico della Fiorentina. Lo fu in casa contro il Lecce, quando Krstovic siglò di testa il 2-2 finale (altri due punti gettati al vento). Lo stesso accadde in Conference League contro il Genk, con il gol di McKenzie che fermò anche lì la Fiorentina sul 2-2. All’andata contro la Lazio uno sciagurato rigore causato da Milenkovic costò la sconfitta per 1-0 e un buon punto su un campo difficile dopo una partita onesta.

A Lecce, poche settimane fa, l’apoteosi, con la sconfitta per 3-2 maturata tra il 90’ e il 92’, con Piccoli e Dorgu eroi del Via del Mare. Tre punti sfumati nel recupero, con Nzola in possesso palla all’altezza della bandierina e la Fiorentina avanti 2-1. Di peggio non si può. Infine i due punti persi di domenica sera a causa del gol del difensore spagnolo. Totale? Otto punti volati via negli ultimi minuti, che oggi renderebbero la classifica della Fiorentina bellissima e totalmente diversa. Vero che nel corso di una stagione certi episodi più o meno si compensano, ma rispetto allo scorso campionato la squadra viola ha notevolmente amplificato questo difetto.

Alessandro Latini

Continua a leggere tutte le notizie di sport su