Il maldipancia dei tifosi. Dai giocatori alla società. Fiducia sì, ma solo a tempo. Confronto fra i capi ultras

La linea condivisa della Curva e l’attesa per la gara (decisiva) con la Lazio .

20 febbraio 2024
Dai giocatori alla società. Fiducia sì, ma solo a tempo. Confronto  fra i capi ultras

Dai giocatori alla società. Fiducia sì, ma solo a tempo. Confronto fra i capi ultras

La contestazione andata in scena domenica al Castellani, al termine del pareggio della Fiorentina contro l’Empoli, è stata per certi aspetti democratica. La delegazione in trasferta della Fiesole, d’altronde, ne ha avute un po’ per tutti: dalla squadra, invitata a tirare fuori gli attributi alla luce dell’unica vittoria centrata nell’anno nuovo, alla società, sollecitata invece a tirar fuori il denaro. Soldi che sono in realtà stati spesi negli ultimi anni, se pur non sempre in modo corretto. La sensazione, in ogni caso, è che l’aria all’interno del tifo organizzato sia cambiata. E questo alla luce di una serie di confronti interni che tra i capi ultras vanno ormai avanti da quasi due mesi.

Nessuna spaccatura, sia chiaro: ogni decisione presa dalla curva in questi anni è sempre stata figlia di un pensiero condiviso. Ma è pacifico che rispetto anche solo allo scorso mese, dove in un clima di caos calmo il mercato iniziava a creare perplessità e i risultati di Biraghi e soci stavano già venendo a mancare, qualche presa di posizione in controtendenza rispetto al passato si sia vista.

Si spiegano (anche) così il confronto andato in scena al Viola Park alla vigilia della sfida con il Frosinone, i cori - il giorno successivo - di sostegno per Italiano (l’unico che, guarda caso, anche alla fine del derby non è finito nell’occhio del ciclone) e soprattutto le prime frizioni del tifo nei confronti del club, prima "canzonato" con lo striscione sul mito del frigo pieno esposto al Franchi due weekend fa e poi esortato a mettere mano al portafoglio.

La sensazione, ad oggi, è che la misura all’interno della curva sia quasi colma e che ogni momento possa essere buono per reiterare in toni ancora più aspri un principio di malcontento che si è faticato a nascondere, pur tra una serie di cori di sostegno alla squadra (anche nel post-partita di Empoli, dopo il confronto coi giocatori sotto il settore ospiti, il tifo ha fatto presente che non farà mancare il suo appoggio).

La riprova si avrà lunedì prossimo, quando al Franchi arriverà la Lazio e la Fiorentina inaugurerà una serie di scontri diretti d’alta classifica. Per l’occasione non sono esclusi nuovi striscioni e, soprattutto, un monito. Che la pazienza, per tutti, ha un limite.

Andrea Giannattasio

Continua a leggere tutte le notizie di sport su