Il personaggio. Finalmente Ricky. Svolta Sottil. Ma quanta fatica
Diciamocelo. A volte sono stati il suo atteggiamento e il linguaggio del corpo che lo hanno fregato più di una...
Diciamocelo. A volte sono stati il suo atteggiamento e il linguaggio del corpo che lo hanno fregato più di una giocata sbagliata. Perché ci sono giocatori ai quali viene perdonato praticamente tutto, perchè sono ’ben visti’. Magari poco incisivi nell’economia di una squadra. Altri, invece, che stentano a fare breccia pur avendo talento e proprio per questo hanno poche briscole da giocare. Ma quando svoltano difficilmente si fermano. Ecco, tutto questo ha un nome e cognome: Riccardo Sottil. Il gol contro la Juventus è probabilmente il punto più alto della sua carriera. O meglio, la possibile svolta dopo tante difficoltà e altrettanti mugugni.
Durante il corso di un campionato ci sono sempre sorprese, conferme e anche novità. Ci sono poi giocatori che hanno davanti a loro un percorso che può essere crocevia di una carriera. In un senso o in un altro. Ricky pare averlo capito e Palladino è stato fondamentale. Troppo facile far coincidere la svolta di rendimento (e di mentalità) con l’ormai famigerato colloquio franco con il mister. Però, banalmente è così. Un balzo di autostima e un pieno di considerazione che hanno aggiunto tanta sicurezza, stemperando quell’alone di incomprensione tra Sottil e il pubblico viola. Potenza di un gol alla Juve, ma anche della fine di quel senso di ’persecuzione’ nei suoi confronti che Sottil si sentiva addosso. Ora parla anche da veterano: "Questo è un grande gruppo, pieno di grandissimi uomini, la dimostrazione in campo che non molliamo fino al 90′".
Il ragazzo è diventato uomo. Spetta a lui non lasciare la strada intrapresa. Da lui, che ha mezzi importanti, si aspetta la giocata, la scelta giusta sotto porta. Insomma, quella freddezza che è un po’ mancata proprio nella gestione degli ultimi metri del campo. Dove si fa la differenza tra la giocata da top player a esterno di scorta. Magari per il top player bisognerà lavorare ancora, ma il ruolo di esterno di scorta ormai è definitivamente in soffitta.
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