Il ritratto dell’Olympiakos. Attesa e ripartenze sprint. Gli specialisti dei ribaltoni e la gara in campo nemico

Finalissima nello stadio dei rivali dell’Aek. L’impresa di Mendilibar e i nomi simbolo .

11 maggio 2024

Il tragitto che dal Pireo li porterà all’Agia Sophia, teatro della finale di Conference League e casa dei rivali dell’Aek Atene, probabilmente gli sembrerà infinito. Quella manciata di chilometri - poco meno di quindici - rappresenta il confine sottile tra il trionfo e la disperazione. Per chi trae il proprio nome dagli antichi giochi olimpici e lo stemma dal vincitore coronato d’alloro è una sorta di segno del destino.

Eccolo l’Olympiakos, capace di ribaltare qualsiasi tipo di pronostico e di mandare a casa il celebratissimo Aston Villa di Emery, che con la Fiorentina avrebbe dovuto disputare (sulla carta e per i bookmakers) la finale fin dall’inizio del torneo. In realtà non c’è mai stata storia, né all’andata e nemmeno al ritorno. Ritmo, intensità, capacità di difendersi e ripartire. La squadra di Mendilibar ha messo in campo il suo repertorio. Se cercate stelle nel roster non ne troverete. Certo, qualche giocatore sopra la media c’è. Il portoghese Podence è interessante. Scuola Sporting Lisbona, di proprietà del Wolverhampton. Oppure il marocchino El Kaabi, mattatore della semifinale con cinque gol in due partite.

Niente a che vedere però con le stelle dell’Aston Villa. Basti pensare che Douglas Luiz e Ollie Watkins da soli valgono quasi quanto l’intera rosa dell’Olympiakos. Il calcio inglese milionario però si è dovuto inchinare ai greci. Ed è l’aspetto che deve far più paura alla Fiorentina nella preparazione della finale, perché nomi e numeri alla mano non ci sarebbe partita nemmeno contro i viola.

Il tecnico Mendilibar ha una storia particolare. Mai troppo celebrato e sulla cresta dell’onda, la svolta della carriera è arrivata tardi, un po’ più di un anno fa. Marzo 2023, viene chiamato per salvare il Siviglia e si ritrova a vincere l’Europa League ai calci di rigore contro la Roma. Il tempo di festeggiare e lo scorso ottobre è stato esonerato per scarsi risultati. Da febbraio allena l’Olympiakos. Pochi concetti, chiari e semplici. Due difensori centrali fisici, esterni che spingono. Dal 4-2-3-1 può passare al 4-3-3. Ma soprattutto attesa e ripartenza. Anche per questo al Viola Park hanno già cominciato a studiare le contromisure.

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