Italiano dolceamaro. "Primi 45’ sotto ritmo. Ma quella classifica..»
Il tecnico: "Secondo tempo migliore. Peccato, meritavamo il pari". Capitan Biraghi: "Ora rimanere concentrati e con i piedi per terra".
Il dopo gara è un misto di sensazioni per Vincenzo Italiano, tra l’amarezza della sconfitta contro il Sassuolo e la soddisfazione di chiudere comunque il girone d’andata al quarto posto. "Il primo tempo non è stato bello, andavamo piano e sotto ritmo. Abbiamo creato pochissimo e tutto questo non mi è piaciuto. Nel secondo si è ribaltata la gara, abbiamo sbagliato un rigore e creato tante situazioni. Siamo arrivati benissimo in area, muovendo bene la palla con una manovra avvolgente. Peccato, potevano essere punti importanti per la nostra classifica, che comunque è bella e siamo fieri di quello che stiamo facendo. Teniamo il quarto posto, ma è comunque un peccato non aver aggiunto niente. E’ vero che il primo tempo è stato brutto, ma nel secondo meritavamo ampiamente di fare almeno un gol". Italiano ha le idee chiare su dove lavorare per tenerla questa posizione di classifica. "Sappiamo che se non miglioriamo le nostre lacune si fa presto a tornare sotto. Dobbiamo aggiungere gol e creare occasioni. Dietro invece siamo cresciuti tanto. Lavoreremo dove possiamo migliorare: e dobbiamo migliorare in zona gol, senza dubbio". Infine una battuta, seppur ovvia sul mercato degli esterni. "Kouame non c’è, Sottil e Gonzalez sono infortunati. Eravamo cinque e siamo rimasti in due. Abbiamo dovuto adattare Parisi, lo abbiamo provato in settimana perché Brekalo non giocava da tempo e sapevamo che poteva calare. E’ chiaro che siamo in pochi, ne abbiamo già parlato, dobbiamo fare qualcosa in quella zona".
A fine gara fra i calciatori ha parlato solo capitan Biraghi. "Purtroppo non siamo riusciti a ottenere nemmeno un punto. Siamo amareggiati però dobbiamo mantenere positività ed entusiasmo. Bisogna rimanere concentrati e con i piedi per terra. Ringraziamo i tifosi che sono sempre con noi. Abbiamo creato questo entusiasmo e siamo noi a doverlo mantenere".
Alessandro Latini
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