Italiano-Gasperini così diversamente uguali

Il tecnico viola, diviso tra presente e futuro, vuole prendersi un trofeo. L’avversario deciso a entrare nella storia del club orobico

17 marzo 2024
Italiano-Gasperini così diversamente uguali

Italiano-Gasperini così diversamente uguali

Vincenzo Italiano l’ha preparata in silenzio. Negli ultimi giorni ha innescato le discussioni sul suo futuro, con quella frase alla vigilia del Maccabi Haifa ("La società è al corrente della mia idea") che sarà protagonista a lungo nelle prossime settimane. Ieri si è tornato a parlare tanto di lui e poco dell’Atalanta. Il termometro della vigilia (casualità, se ne parla sempre a ridosso delle partite) lo dava lontano dalla Fiorentina da luglio in avanti. E mentre la società continua a rimanere in silenzio (chissà che oggi Joe Barone non torni a parlare nel pre partita...) ieri l’allenatore ha pensato solo a preparare la difficile sfida di questo pomeriggio.

Fiorentina e Atalanta sono le uniche due squadre impegnate su tre fronti. Lo saranno ancora per almeno un mese. Non poco per chi lotta con le unghie e con i denti per stare al passo delle big, che altri fatturati (e anche debiti) mettono sul piatto all’inizio della stagione. E’ proprio per questo che l’argomento futuro appassiona giusto un po’, perché poi in mente torna il fatto che la Fiorentina abbia ancora da giocarsi moltissimo. Un posto al sole in campionato è realisticamente possibile. Così come da venerdì pomeriggio è possibile raggiungere la finale di Conference League per la seconda volta consecutiva. Vietato pensare di essere già ad Atene - ci mancherebbe, l’attuale Fiorentina ha faticato pure con i modesti israeliani - ma un conto è trovare sul percorso Aston Villa o Lilla, un altro Viktoria Plzen e poi Brugge o Paok Salonicco. E poi c’è il jolly della semifinale di Coppa Italia. Certo, lì l’ostacolo è differente rispetto ad un anno fa, ma anche l’Atalanta avrà i suoi problemi. Con la speranza che ad aprile (dopo le prove generali di oggi) la Fiorentina sia un po’ più brillante di adesso. O quantomeno sia nella versione vista contro Lazio e Roma.

Alessandro Latini

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