Italiano, vince l’onore. "Giocato al massimo. E con questo spirito..»

L’allenatore: "Abbiamo omaggiato la memoria del nostro dg". Poi, sul risultato: "Con un 2-2 nessuno avrebbe avuto da ridire".

31 marzo 2024
"Giocato al massimo. E con questo spirito.."

"Giocato al massimo. E con questo spirito.."

Alla fine Vincenzo Italiano guarda il bicchiere mezzo pieno dopo la sconfitta contro il Milan. La prestazione gli è piaciuta, può essere un buon viatico per il ciclo terribile di partite che aspetta la Fiorentina. "Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo. Nel primo tempo volevamo limitarli perché sono in un momento di grande forma. Volevamo abbassare il loro entusiasmo, lavorando uomo su uomo. Alla fine ne ho dovuti togliere tre-quattro stremati, non ce la facevano più, compreso Beltran che comunque è in grande crescita. Il loro portiere ha fatto parate fantastiche, poi non dobbiamo mai subire il secondo gol in quel modo. Abbiamo onorato la memoria del nostro direttore, ho fatto i complimenti ai ragazzi perché hanno messo in difficoltà uno squadrone. Belotti poteva far gol nel primo tempo, nel secondo si è esaltato Maignan. E’ il calcio, oggi abbiamo giocato alla pari e se avessimo fatto il 2-2 nessuno avrebbe avuto niente da dire".

Il cruccio resta non aver concretizzato le occasioni avute. "Si è capita la nostra mancanza, adesso abbiamo tredici partite e vogliamo aggiungerne altre. Se oggi il nostro attaccante avesse segnato, saremmo a parlare di qualcosa di diverso. Non è una mancanza, in certi momenti siamo risolutivi, in altri no. Il nostro giocatore più bravo ha fatto solo la rifinitura, era stanco e non si è fermato nemmeno a battere i rigori in allenamento (Nico Gonzalez, ndr) ma con questo spirito possiamo raggiungere i traguardi dello scorso anno, altrimenti non si mette in difficoltà questo Milan". Vietato a questo punto parlare di futuro. "La concentrazione deve rimanere su queste tredici partite, bisogna arrivare in fondo a tutto. I discorsi sul futuro non vanno bene, tolgono concentrazione e attenzione. Ora conta solo il campo. E’ più importante il futuro della Fiorentina che quello di ogni singolo tesserato, me compreso".

Alessandro Latini

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