Fiorentina-Juventus 3-0, altro crollo dei bianconeri. A rischio la panchina di Motta?
I viola si impongono grazie alle reti di Gosens, Mandragora e Gudmundsson, esacerbando la crisi della Vecchia Signora, fuori dalla zona Champions e sempre più allo sbando

Mandragora segna il 2-0 per la Fiorentina (Germogli)
Firenze, 16 marzo 2025 - Appena poche giornate fa la Juventus sognava di rientrare a fari spenti nella lotta scudetto e oggi è uscita addirittura dalla zona Champions League: dopo il poker incassato a domicilio per mano dell'Atalanta, arriva il tris inflitto dalla Fiorentina, a segno con Gosens, Mandragora e Gudmundsson, per un risultato pesantissimo che arriva proprio a ridosso di una sosta del campionato che per Motta rischia di diventare rovente, se non addirittura qualcosa di più. Il tecnico bianconero lascia Vlahovic e Yildiz su una panchina per lui sempre più traballante, mentre gongola Palladino, uno dei tanti ex di giornata: lo è anche Fagioli, due volte assistman in una serata di festa per il Franchi, che però ricorda anche Barone a un anno dalla sua scomparsa. I viola salgono infatti a 48 punti in classifica, restando così in scia alla Roma e controsorpassando il Milan, oltre ad avvicinarsi sensibilmente alla Lazio, sconfitta oggi a Bologna ma a sua volta a una sola lunghezza dalla Juventus, che vivrà una sosta molto lunga e complicata.
Le formazioni ufficiali
Palladino sceglie un 3-5-1-1 aperto da De Gea, protetto da Pongracic, Marì e Ranieri, con Dodò e Gosens sulle bande e Mandragora, Cataldi e Fagioli sulla mediana: davanti c'è Kean, assistito da Gudmundsson. Motta replica con un 4-2-3-1 che tra i pali vede Di Gregorio, con Weah, Kalulu, Kelly e Veiga in una difesa schermata da Thuram e Locatelli: in attacco c'è Kolo Muani, rifornito da McKennie, Koopmeiners e Gonzalez.
Primo tempo
La prima fiammata è bianconera, con Weah che va via a destra e tira fuori bersaglio poco dopo il fischio dell'arbitro Fabbri per un precedente fallo su Fagioli, uno dei tanti ex di giornata. Al 9' Marì va in verticale verso Kean: Di Gregorio esce con i tempi giusti e di petto neutralizza il pericolo. La Juventus replica con una botta tentata da Thuram che però si infrange sul muro viola. Al 14' McKennie mette in corner dopo un'iniziativa tentata da Dodò e Kean: batte Cataldi che va da Gosens, che di testa sbatte sulla difesa bianconera e in particolare su Veiga, ma di sinistro, sul prosieguo dell'azione, va a dama. Il Franchi esplode prima di ripetersi al 18', quando Mandragora raddoppia con un perfetto incrocio mancino su suggerimento in profondità di Fagioli. L'uno-due fa malissimo alla Juventus, che prova a reagire al 24', quando dagli sviluppi di una punizione calciata da Koopmeiners, Veiga va con il sinistro ma impatta la testa di Cataldi. Da un piazzato a un altro, sul versante opposto: sul punto di battuta va Mandragora, che sbatte per ben due volte sul muro degli ospiti, che ribaltano subito il fronte ma con una conclusione non esattamente indimenticabile da parte di Koopmeiners. I ritmi calano e la Fiorentina abbassa il baricentro, provando a colpire in ripartenza sfruttando anche la sterilità davanti dei bianconeri, che si rendono pericolosi solo sui piazzati: al 42' è fallo su Locatelli e della battuta se ne incarica Koopmeiners e la palla arriva a Gonzalez, che con un controllo difettoso aiuta la sua ex squadra, che prova poi a ripartire con il solito Gudmundsson. Fabbri assegna 1' di recupero, che i viola provano a sfruttare con una punizione battuta da Fagioli e spizzata da Marì, con Di Gregorio a controllare la palla sfilare sul fondo forse anche con troppa sicurezza prima dell'interruzione delle ostilità.
Secondo tempo
Le squadre rientrano in campo con gli stessi effettivi: tra essi, sponda Juve, ci sono Koopmeiners e Gonzalez, che combinano in area prima dell'inserimento di McKennie, murato da Ranieri. Lo statunitense ci riprova poco dopo di testa dagli sviluppi di un corner: De Gea blocca prima di avviare la ripartenza chiusa da una botta di Kean fuori bersaglio. Va invece perfettamente nel sacco il destro scagliato al 53' da Gudmundsson, servito ancora da un Fagioli in serata di grazia contro il suo recente passato. A proposito di recente passato, alla festa del gol al 58' si unisce Kean, ma stavolta tutto viene annullato per fuorigioco. Motta ne approfitta per far entrare Cambiaso e Costa per Gonzalez e Veiga. Al 63' i bianconeri battono un colpo con Kolo Muani, che di testa gira sul fondo il cross di Weah. Al 68' Gosens di tacco sventa quasi sulla linea il cross di Koopmeiners a cercato Kolo Muani: la resa è ottima, ma il rischio di farsi autogol è stato alto. Motta inserisce poi Gatti per Kelly e Conceicao per Weah: neanche il tempo che il numero 4 bianconero si sistemi in campo che Kean gli va via ma conclude sul fondo di pura potenza. Dall'altro lato calcia da fuori Thuram, ma il risultato è solo una parata plastica di De Gea per i fotografi. Anche Palladino apre la girandola delle sostituzioni: salgono Comuzzo e Beltran per Ranieri e Gudmundsson. All'84' Cambiaso si incunea in area di prepotenza e di fortuna, con il rimpallo che diventa buono per Kolo Muani, a sua volta chiuso al momento del tiro: nell'occasione il numero 27 si fa anche male, lasciando il campo a Mbangula (restano così in panchina Vlahovic e Yildiz), mentre Fagioli esce per ricevere la standing ovation del Franchi e per dare minuti a Folorunsho. Palladino si gioca anche le carte Zaniolo e Adli per Kean e Cataldi. I minuti di recupero sono appena 2: puro garbage time per l'ennesima serataccia per la Juventus, che scivola giù dalle posizioni buone per la Champions League. Fa invece festa la Fiorentina, che ribadisce la propria candidatura per un posto al sole in Europa, oltre a ricordare al meglio Barone a un anno dalla scomparsa.
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