La Coppa Italia e i motivi della gara di domani sera. Il simil guardiolismo contro il paleolitico. Sfida quasi surreale

La Fiorentina cerca la vittoria con determinazione e coraggio, ma il destino sembra giocare contro di loro. Gasperini riflette sulla sconfitta, Belotti lotta senza gol. La sfida con la Juventus si prospetta difficile, ma la speranza resta viva. La chiave per il successo? Trovare attaccanti efficaci.

6 aprile 2024
Il simil guardiolismo contro il paleolitico. Sfida quasi surreale

Il simil guardiolismo contro il paleolitico. Sfida quasi surreale

Quella di Gasperini riflessivo nello sky box e incapace di trovare scuse per la sconfitta dei suoi è una immagine che resta in mente. Anche il povero Belotti sanguinante con una vittoria in più, un dente in meno e ancora senza gol è un calcolo algebrico che fa riflettere. La Fiorentina fatta di coraggio, gioco, e un risultato che porta autostima e anche qualche rimpianto è un pensiero che ci attraversa il cervello da mercoledì sera. Poi arriva la Primavera, l’ennesima Coppa Italia e pensi che non solo le rondini fanno Primavera ma ti fa immaginare che poi i ragazzi diventeranno grandi e allora il futuro chissà quante soddisfazioni ci darà. Magari, chissà, solo che nel calcio non funziona esattamente così.

Resta una grande soddisfazione per la società e per un gruppo di ragazzi capaci di fare quello che i fratelli maggiori non riescono a fare da un bel pezzo. Però magari questa potrebbe essere la volta buona. Sul ritorno di Bergamo, al bar, esistono versioni come sempre discordanti. Il ritorno, “con un solo gol di vantaggio, là sarà un’altra storia” è la versione dark. “Intanto loro un gol lo devono fare per forza” quella più luminosa. Vedremo. Nel caso di luce e felicità molto probabilmente potrebbe andare in scena una finale con la Juventus, la prossima avversaria della Fiorentina in campionato. La seconda squadra di Torino di solito paga bene i nostri giocatori, che però nel rapporto costi benefici non danno moltissime gioie. Questa storia suona dolce nei pensieri del tifoso viola e dolcissima nelle casse della Fiorentina. L’importante è, nel caso in cui in futuro decidessimo di cedere un altro capocannoniere, essere in grado di sostituirlo degnamente prima di tre anni. Sarebbe bello, no?

Comunque Allegri-Italiano è una sfida quasi surreale. Un calcio paleolitico contro un simil guardiolismo bipolare per vocazione. Il calcio della Fiorentina non ammette errori, perché quelli costano più del parcheggio sotto il mercato in San Lorenzo. Il contropiedismo vintage dei bianconeri dipende in gran parte dalla forma degli attaccanti. L’equilibrio perfetto tra queste due visioni è l’Inter: difesa forte, centrocampo molto forte, attacco letale. E qui si torna davanti al bancone del bar per declamare una ovvietà che definire lapalissiana non basta. Per vincere servono giocatori “boni”. Un campari, grazie. Io una spuma. E avanti così.

In sintesi: la Fiorentina fa felici i suoi tifosi solo se riesce a giocare da Fiorentina: compatta, determinata, concentrata fino alla fine e coi migliori in condizione Senza sottovalutare il karma che ti porti addosso. Crei mille occasioni, gli attaccanti si trovano davanti portieri capaci di miracoli e alla fine segni con un colpo spettacolare di un centrocampista. Pensate cosa potrebbe fare la Fiorentina se le punte trovassero la porta. Coraggio ragazzi, magari un dente in meno vale un gol in più.

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