La difesa sotto esame. Modulo a tre, che fare?. E Pongracic torna in gioco
Tanti i gol subiti nelle prime partite della stagione. I dubbi sul ruolo di Biraghi. Comuzzo e il nuovo acquisto, Moreno possono essere le carte a sorpresa .
Il tema della settimana è chiaro. Lo è stato anche durante la sosta, ma la fragilità difensiva mostrata nel primo tempo della sfida di Bergamo per la Fiorentina non può che essere l’ennesima riprova. L’equilibrio non c’è, gli automatismi non funzionano. Al di là della fiducia post partita mostrata da Palladino qualche domanda è giusto cominciare a porsela. Si è lavorato quindici giorni su un terzetto difensivo che fa fatica a marcare dentro l’area. Pochi centimetri (De Gea non aiuta nelle uscite, sembra preferire rimanere fra i pali), poca abitudine a lavorare sul duello individuale. Fatica enorme ogni qual volta l’Atalanta premeva il piede sull’acceleratore. Tre gol presi in venticinque minuti, potevano anche essere il doppio nella ripresa. In totale sono 10 gol subiti in sei partite ufficiali. Numeri brutti, che testimoniano come la porta viola venga perforata con una media di quasi due gol a partita. Solo con il modesto Venezia i difensori gigliati sono riusciti a blindarla.
Ma il problema non è nemmeno da ricercare tanto nei numeri. Perché qui si innesca anche la diatriba del modulo che ha poco senso. Il dibattito se sia meglio difendere a tre o quattro non lo risolveremo di certo noi e nemmeno la Fiorentina in questa stagione. Poi c’è da capire anche cosa voglia dire difendere a tre. O a cinque, come fanno tante squadre in Europa. Ma la Fiorentina non è fra queste.
I flussi di gioco (bastava guardare la partita per accorgersene) raccontano di un Dodo tutto sommato abbastanza partecipe nella propria metà campo, ma Gosens ha giocato da ala aggiunta, tanto che spesso si è ritrovato a poter concludere l’azione. Fisicità diverse, certo, ma qui torna in ballo anche la tattica. Un po’ troppo ambizioso proporre Quarta, Ranieri e Biraghi contro i tre attaccanti dell’Atalanta. Poco protetti anche dall’inserimento di un centrocampista in più. Il filtro ha retto il giusto, è bastata una giocata di Lookman per mettere fuori causa Bove e tagliar fuori Ranieri con un cross perfetto.
Da oggi Palladino riprenderà il lavoro al Viola Park. Difficile che nella sua testa ci sia un cambio di sistema con la riproposizione di una linea a quattro (sollecitata anche da Daniele Pradè in conferenza stampa). Piuttosto ci sarà da sistemarsi in base alle caratteristiche dei giocatori. Pongracic non può più restare fuori. Fin qui al limite del disastroso ma deve avere la forza di tirarsi fuori dalla palude. Se questa è la strada, i marcatori in campo ci devono andare. E a questo punto - forse non è un paradosso - Comuzzo e Moreno possono essere più utili di Biraghi, palesemente in difficoltà in un ruolo non suo.
Alessandro Latini
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