La linea della Curva. Orgoglio e passione. Patto Italiano-tifosi. E il frigo sullo sfondo

Il rapporto squadra-ultras e quello striscione per la società

13 febbraio 2024

Chiamatelo pure patto. Di quelli da sancire più o meno in due momenti: alla vigilia di una partita importante o per tirarsi fuori dalle difficoltà. Sono ciclici. E vitali per entrambe le parti. In questo caso la Fiorentina e i suoi tifosi. Confronti che negli ultimi anni sono stati periodici e hanno contribuito a creare un rapporto forte tra gli ultras e il gruppo squadra. Nel finale dello scorso anno sono stati diversi. C’era da spingere i ragazzi di Italiano verso la conquista di (almeno) un trofeo. Il confronto di sabato mattina serviva invece per arginare una crisi di risultati pericolosi. Nessuna accusa. Anzi. Un unico denominatore comune: non gettare al vento una stagione che può essere ancora ricca di soddisfazioni. Pazienza se la Supercoppa è andata e se il mese di gennaio ha fatto perdere un paio di posizioni di classifica. C’è bisogno della miglior Fiorentina per giocarsi la semifinale di Coppa Italia e per provare a raggiungere la finale di Atene in Conference League. Il messaggio è stato questo: sudate la maglia, andate in campo con entusiasmo. Noi saremo sempre con voi. I ragazzi di Italiano hanno apprezzato. Perché un conto sono le chiacchiere social. Un altro conto è trovarsi a parlare faccia a faccia con chi la Fiorentina ce l’ha sulla pelle. Loro, gli ultras, conl Frosinone hanno usato la consueta ironia per archiviare il mercato. "L’unico frigo sempre pieno è il nostro", lo striscione a centro curva circondato da una serie di birre. Riferimento alle parole usate dal dg Barone per commentare il calciomercato. In tanti hanno sperato fino in fondo di riempirlo un po’ di più, quel frigo. E poi il coro per mister Italiano. Un’attestato di stima per chi ha sempre il coraggio di esporsi e metterci la faccia.

Adesso un’altra battaglia. Quella del Dall’Ara, dove sono attesi almeno 1.200 tifosi viola. Mercoledì alle 19, per niente pochi. Partita difficile, occasione per suggellare una volta di più quel patto. "Noi siamo la Fiorentina", cantava domenica la Fiesole. Uniti e compatti verso i prossimi mesi. Decisivi. Perché un gennaio brutto non ha cancellato ambizioni e possibilità.

Alessandro Latini

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