Le due figure di riferimento. Vincenzo come Pioli. La scorza da leader di Cristiano Biraghi

A Firenze, la Fiorentina cerca una nuova guida dopo la scomparsa di Joe Barone, con Pioli e Biraghi come possibili leader per affrontare la tragedia attuale.

22 marzo 2024

I protagonisti di quel dramma senza ragioni vissuto a Udine il 4 marzo 2018 hanno sempre amato parlare di un virtuale "filo rosso" che, negli anni, ha continuato a unire dirigenti, giocatori e membri dello staff di quella Fiorentina costretti a provare sulla propria pelle la tragedia della scomparsa di Astori. Ideale gomitolo di questo legame, che col passare delle stagioni non si è mai affievolito, è stato (ed è tuttora) Stefano Pioli, l’allenatore che sei anni fa riuscì a risollevare dallo sconforto una Fiorentina che pareva sull’orlo del baratro e che per uno strano scherzo del destino, col suo Milan, sarà il prossimo avversario della squadra di Italiano dopo la sosta.

Ma se, sei anni fa, fu proprio il grande animo di Pioli a ridare mordente a un gruppo perso e a scuotere le coscienze di un’intera città, adesso dopo la scomparsa di Joe Barone il sentore è che - tra le mura del Viola Park - dovrà essere individuata almeno un’altra guida in grado di restituire forze a un gruppo smarrito. In tal senso un ruolo determinante potrà essere recitato da due leader rispettati da tutti, ovvero Vincenzo Italiano e Cristiano Biraghi.

Il tecnico non ha mai nascosto il suo rapporto con l’ex direttore generale, che al di là di qualche scontro è sempre stato improntato sul rispetto reciproco e sulla lealtà. Il capitano, figura che rispecchia in pieno i valori della Viola da quando c’è Commisso, può essere invece il trait d’union tra quanto è già accaduto nel 2018 e il nuovo dramma che Firenze è invece costretta a vivere oggi. Non è un caso che il terzino, nel suo post d’addio a Barone, abbia fatto fin dalle prime righe riferimento alla tragedia di Astori: la scorza dura e impermeabile (persino dai dolori più forti) che Biraghi col tempo si è creato attorno sarà il tetto immaginario sotto il quale dovrà da subito ripararsi la Fiorentina.

Andrea Giannattasio

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