Ll derby visto dal bomber. Firenze, i gol, lo striscione: "Ma a Corsi voglio bene». Tutto il cuore di Riganò

"La Fiorentina? Vive una stagione troppo altalenante, ma oggi può ripartire"

di RICCARDO GALLI -
18 febbraio 2024

Christian Riganò, scattiamo la prima fotografia: che cosa sta accadendo alla Fiorentina?

"I viola stanno vivendo una stagione troppo _ e purtroppo _ altalenante. Hanno messo insieme buone partite, fatto bei risultati, ma un attimo dopo sono scivolati. Hanno inciampato. Le dico subito una cosa: quando vinci 5-1 con il Frosinone significa che sei una squadra in grado di poter fare risultato anche con altri avversari, certamente più forti del Frosinone, e invece…".

Invece, la Fiorentina si blocca, si ferma e addio. Perché?

"Forse è la testa. Forse si pagano a caro prezzo i cali di tensione e di rendimento di quei tre, Nico, Bonaventura, Arthur che sono la qualità della squadra. Ma si può e si deve ripartire. Io ho fiducia".

E qui si arriva a oggi: il derby di Empoli non è esattamente la sfida giusta per segnare la controtendenza viola, non trova?

"Rimaniamo sulle questioni psicologiche. L’Empoli è in una condizione strepitosa. Sta bene, è ripartito, ha trovato in Nicola l’allenatore migliore per uscire dal tunnel. Posso farle una confidenza?".

Altro che. Prego.

"Non capisco perché Nicola non faccia… l’allenatore. Voglio dire, lui è di quelli che all’inizio di una stagione non c’è mai. Sembra quasi il suo ruolo sia quello di prendersi una panchina a campionato in corso e invece è fortissimo. E’ bravo, ha una grinta unica. E lo ripeto, mi domando da tempo perché non gli si affidi una squadra con obiettivi stagionali chiari".

Tutto questo per dire che per la Fiorentina oggi sarà dura?

"Di sicuro sarebbe stato meglio affrontare l’Empoli qualche settimana fa. La squadra con Nicola ha già messo insieme punti con un passo da alta classifica, ma io amo la Fiorentina e quindi sono convinto che alla fine i viola faranno la sorpresa".

Chissà cosa adesso penseranno ad Empoli…

"Ma no, sono molto amico del presidente Corsi, di sua figlia Rebecca. Siamo in contatto. Mi invitano allo stadio per le partite della loro squadra. Quando ho bisogno, loro ci sono sempre. E poi lo sanno qual è il mio legame con la Fiorentina, quindi sanno cosa mi auguro per la sfida di oggi".

Chi potrà risolvere il match? Cominciamo dalla Fiorentina.

"Dico Belotti, dai. E’ un attaccante come lo sono stato io. E quindi ci… capiamo. Ha i mezzi giusti per chiudere la partita. Poi, sia chiaro, se a farlo sono altri, magari Jack o Milenkovic non mi… offendo".

L’uomo chiave dell’Empoli?

"Non uno in particolare, ma il gruppo. Temo gli azzurri per come sanno affrontare le situazioni, anche molto negative come poco tempo fa, facendo leva su un pacchetto di giocatori dove nessuno si innalza sugli altri, ma tutti sono protagonisti.

Riganò, da doppio ex, l’episodio che si porta dentro da un suo Empoli-Fiorentina da calciatore?

"Nel 2005 quando ero diventato un giocatore azzurro da pochi mesi, incrociai per la prima volta la Fiorentina al Castellani, ovviamente da ex. Andai in campo per il riscaldamento e mi colpì il silenzio con cui mi accolsero i tifosi viola. Mi sembrava strano, incredibile… eppure ero stato con loro fino a poco prima, in stagioni belle. Poi ecco la sorpresa: la curva della Fiorentina srotolò uno striscione fatto col cuore ed emozionante. Il messaggio era chiaro: se la Fiorentina era tornata in paradiso dall’inferno della C2, era anche per me e grazie a me… Bello no?".

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