Lo sport si ferma per Joe Barone. Giocatori, dirigenti e presidenti. Oltre 10mila persone al Viola Park: "Ha dato la vita per la sua viola»

Dalle 9 del mattino a tarda sera, il flusso continuo dei visitatori. Presente anche il ministro Abodi

di ALESSANDRO LATINI -
21 marzo 2024

L’aria tipica del primo giorno di primavera. Una distesa di verde e l’odore inconfondibile dell’erba appena tagliata. Le aiuole del Viola Park adornate da tulipani bianchi e viola e quel serpentone composto di persone (alla fine oltre 10.000) che durante la giornata si sono messe in fila davanti alla Cappella di Santa Caterina, dove era adagiato il feretro del direttore generale della Fiorentina. Per tutti Joe. Sui maxischermi le sue immagini sorridenti scorrevano a rotazione. E ieri sono stati tanti quelli che hanno voluto rendergli omaggio. Davanti alla bara sciarpe, bandiere e fiori. Tutto raccolto con cura da Pietro, il figlio primogenito. Non si è mosso fino a sera. Sempre al fianco del padre, a raccogliere carezze, abbracci e strette di mano.

Dopo un momento privato con la squadra, la camera ardente si è aperta intorno alle 9 con le lacrime di Rocco Commisso, comune denominatore di una giornata complicata e indimenticabile. Con lui Catherine, Camilla e tutta la famiglia Barone. L’arrivo della prima squadra (Biraghi e Milenkovic hanno posto sulla bara una maglia con il numero 10) ha regalato altri brividi. Mandragora e Castrovilli hanno portato anche i figli appena nati. E poi la squadra femminile. E tutto il settore giovanile.

C’era tutto il mondo del calcio, quel mondo che in pochi anni Joe aveva già fatto suo. Da De Rossi a Giuntoli, De Laurentiis e Marotta. Poi i rappresentanti dell’Empoli, del Cagliari e di tante altre squadre. Fra loro anche l’ex presidente della Sampdoria Ferrero ("Barone ha dato la vita per la Fiorentina"), il presidente del Torino, Cairo, e il ministro dello sport Abodi, che a ottobre aveva preso parte alla festa per l’apertura del Viola Park. Erano presenti anche La Lega Serie A, Rocchi in rappresentanza degli arbitri, procuratori e personaggi dello spettacolo, compresi Carlo Conti e Marco Masini.

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