New Saints, gallesi ruspanti. Tra entusiasmo e tradizione
Alla scoperta dei primi avversari europei che costano quanto... Terracciano. Nati dalla ’strana’ fusione con l’inglese Oswestry Town, sono campioni in carica.
La Conference League ha già insegnato alla Fiorentina che snobbare gli avversari non si può. Nemmeno quelli che sulla carta sono nettamente inferiori. È il caso dei New Saints, gallesi che giocano le loro partite interne in campionato a Oswestry, in Inghilterra. Club di nascita recente (1959) che nel corso degli anni ha spesso cambiato nome. L’approdo nella massima serie nel ‘92/’93, nel 2000 il primo campionato conquistato. Nel 2003 la svolta e la fusione con l’Oswestry Town, antica squadra inglese, che la Uefa ha approvato perché i due club appartengono a federazioni diverse. Oggi è senza dubbio la squadra gallese più forte anche se il valore della rosa (2,74 milioni) è più o meno paragonabile al cartellino del solo Terracciano. Insomma, divario tecnico abissale, ma l’entusiasmo dei gallesi non è da sottovalutare.
In campionato navigano al quinto posto. Un paio di sconfitte inattese e soprattutto tre partite da recuperare sulla concorrenza. Teoricamente sono in linea di galleggiamento con il primo posto. In Europa il sogno Champions è svanito presto per mano del Ferencvaros e pure l’Europa League è durata poco: ko contro il Petrocub. In Conference invece il sogno continua dopo aver superato il Panevezys nel playoff. Da tenere d’occhio l’esterno sinistro Bradley (fin qui 7 gol e 4 assist), l’inglese Williams (3 gol in campionato) e Declan McManus, che con i suoi 225.000 euro ha il valore più alto della rosa. Capitano è l’esperto centrocampista inglese Daniel Redmond, che ha raccontato l’emozione di arrivare a giocare al ‘Franchi’.
"È il bello del calcio e delle competizioni europee, che ti permettono di affrontare squadre straordinarie come la Fiorentina. Andremo a Firenze e ci godremo questa esperienza. È la mia prima stagione da capitano e giocare in Europa contro la Fiorentina è incredibile, sia per me che per la mia famiglia".
Alessandro Latini
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