"Riccardo Sottil: la promessa della Fiorentina in cerca del salto di qualità"

Il giovane talento Riccardo Sottil della Fiorentina cerca di superare i problemi fisici e di dimostrare il suo valore in campo, supportato dal coach Italiano. La speranza è che possa finalmente emergere come elemento chiave della squadra.

13 marzo 2024
Sottil

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Dentro la storia di Vincenzo Italiano alla guida della Fiorentina ce n’è un’altra che merita di essere approfondita. Quella di Riccardo Sottil. Eterna promessa, che i tifosi hanno visto nascere e crescere nel settore giovanile, prima di sospirarne assist e giocate in prima squadra. Italiano nell’esterno nato a Torino ci ha creduto fin da subito, reduce da un prestito al Cagliari buono a metà. Caratteristiche ideali per chi allora era ancorato ad un 4-3-3 che ne aveva accelerato la carriera in panchina. Largo a sinistra, libero di puntare, saltare l’uomo, rientrare e calciare. Insomma, un gioiellino da crescere con cura. Ma Sottil ad oggi il suo salto di qualità non lo ha ancora completato.

Tanti i problemi fisici, specialmente in alcuni momenti in cui sembrava pronto per cambiare passo alle voci continuità e incisività. Prendete la scorsa stagione. L’ultima nata a Moena. Negli occhi una marea di allenamenti con Gonzalez e Sottil esterni titolari. E la stagione non iniziò male. Anzi. Mancini lo convocò per uno stage, al quale sarebbe seguita una convocazione vera e propria per la Nations League, mancata per il famoso problema alla schiena che poi richiese un’operazione e un lungo stop. Questo per dire che di momenti in cui Riccardo ha tentato di cambiare il suo status ce ne sono stati. E quello attuale sembra uno di questi.

Italiano ci spera. E ci prova. Le ultime quattro in campionato gliele ha fatte giocare tutte dal 1’. Anche perché oggi è l’unico in grado di saltare l’uomo. In velocità e partendo da fermo. Quello spunto non ce l’ha Gonzalez. Nemmeno gli altri. Semmai gli manca il resto: la scelta finale, quell’essere concreto e determinante che gli farebbe cambiare dimensione. Intanto ha messo in panchina Ikoné, se oggi la Fiorentina dovesse giocare una finale lui sarebbe di certo titolare. Con la Roma un ottimo primo tempo e gli applausi del ‘Franchi’. Con la speranza che questo momento sia quello decisivo. Quello nel quale passare da giovane di belle speranze a elemento capace di fare la differenza. Salto non breve, ma ancora la speranza c’è.

Alessandro Latini

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