Viola, occasione Venezia. Terracciano torna in porta. In avanti Sottil e Kouame. Caccia alla prima vittoria

Turno di riposo per Colpani, Amrabat e Mandragora a centrocampo

di GIAMPAOLO MARCHINI -
25 agosto 2024
Fiorentina

La torre di Maratona che svetta sullo stadio Artemio Franchi di Firenze

Una risposta forte e decisa. Ecco cosa serve alla Fiorentina per certificare i passi avanti nel passaggio da squadra in costruzione a complesso solido, funzionante e funzionale alle aspirazioni non solo del club, ma anche dei tifosi. Perché autostima ed entusiasmo viaggiano a braccetto, una funzionale all’altro, simbiosi inevitabile se si vuole raggiungere certi obiettivi. A iniziare da una complicata qualificazione ai gironi di Conference. Coppa al momento da mettere da parte, concentrandosi sulla sfida casalinga contro il Venezia di questo pomeriggio (ore 18,30).

Palladino alla vigilia ha parlato ai media del club, ed è andato ’dritto per dritto’, ponendo l’accento soprattutto su chi c’è. "Vogliamo fare la prestazione correggendo gli errori commessi in coppa", ha detto l’allenatore ben sapendo che per forza bisogna non perdere di vista tutto quanto abbiamo detto prima.

Se le forze si devono gestire (per Palladino con gli effettivi attuali), bisogna necessariamente recuperare quelle mentali. Anche perché il mercato ne porta via già tante, di energie mentali. Almeno all’ambiente che deve metabolizzare una cessione che ormai era stata messa in preventivo da qualche tempo.

Nessun accenno, come normale che sia, alla partenza di Gonzalez, ma grande fiducia su chi è arrivato, come Moise Kean. Già, il centravanti voluto e vezzeggiato a più riprese da Palladino, tanto che ha auspicato di volerne undici. Come i Leoni che vogliono i tifosi e non quei giocatori apparsi impauriti e disorientati visti soprattutto nel primo tempo contro l’Akademia. Ecco, ripartire come atteggiamento dal secondo tempo di coppa – fatto salvo l’errore sanguinoso per il tre pari finale – perché quello deve essere il carattere della Fiorentina. Non solo oggi, ma anche nel futuro, perché può capitare di sbagliare formazioni, reti e diagonali, ma l’atteggiamento deve essere sempre inappuntabile. Su questo non si può transigere: messaggio metabolizzato dallo spogliatoio; da verificare sul campo. Oggi, per esempio.

Capitolo formazione. In porta torna Terracciano, così come Amrabat in mediana accanto a Mandragora. Dodo riprende possesso dal primo minuto della fascia prediletta; come Biraghi, oltre a quella di capitano. In attacco bisogna solo capire i nomi dei due a supporto di Kean. Sottil e Kouame favorito. Poi cinismo e organizzazione. Non necessariamente in quest’ordine.

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