Gastone Mariotti spiega i segreti della Vis:: "Buona squadra, Stellone fa la differenza"
L’ex centrocampista biancorosso: "L’allenatore ci sta facendo vedere cose che a Pesaro mancavano da tempo. Bene anche i giovani"
Stagione 79-80, la società smantella la Vis che tanto bene aveva fatto in C2, per affidarsi solo ai giovani del posto con la direzione di un ds esperto come Leandro Leonardi. La tribuna Prato si svuota, ma alcuni tifosi restano: nascono i Vis Boys. In campo, allenati da Gerardi, un manipolo di ragazzi che miracolosamente si salvano. Tra questi Gastone Mariotti che dopo un anno a Fermo e a Forlimpopoli (ha giocato anche a Urbino e a Fermignano) tornerà nell’83-84 a Pesaro per vincere il campionato di Promozione con Cantone allenatore in una delle Vis più spumeggianti del secolo (Talassi 25 gol, Filipini 22, Mariotti 10) perdendo solo (ai rigori) lo spareggio con il Monturano ad Ancona: "Una partita ancora indigesta", dice l’ex tecnico di Fossombrone e Atletico Gallo che segue ancora la Vis. Con l’Arezzo era allo stadio. Con il Legnago l’ha vista in Tv.
Mariotti, sorpreso dalla vittoria di Legnago?
"No. E’ stata una gara diversa da quella precedente: campo pesante, palle sporche. La Vis è stata brava ad aspettare il momento e a sfruttare le qualità di giocatori come Di Paola. E’ stata una Vis perfetta, sul piano tattico mi è molto piaciuta. Ha un allenatore che non centra nulla con la categoria, che ha fatto vedere cose che non si vedevano da anni a Pesaro. Non ha sbagliato niente, la squadra ha giocato sempre con cattiveria e agonismo. I giovani sono molto interessanti".
Cosa l’ha colpita?
"La Vis arriva prima dell’avversario sulla palla, ma non solo, ha vinto perché in campo ha giocato meglio, ha proposto qualcosa di diverso: difesa a tre con Bove, un difensore, bravo a cercare spazi in attacco. Stellone l’ha studiata molto bene. Mi è piaciuto Pucciarelli davanti alla difesa, palla pulita sempre sul piede, e del resto ha fatto la serie A, non c’è da stupirsi, piuttosto sorprende la posizione, indovinata dal tecnico. Mi sono piaciuti anche i 2005 come Coppola e Tavernaro che vengono da società professionistiche. Sono atleti di prospettiva, senza dimenticare l’esperienza dei vari Tonucci, Nicastro, Cannavò".
Orellana può fare la differenza?
"L’avevo visto in amichevole contro il Fossombrone, ha mancino che da del tu alla palla, non è facile da prendere giocando tra le due linee. Puoi tentare di fermarlo con il centrale difensivo o il centrocampista, ma è un giocatore di movimento: una sorpresa, magari non per gli addetti della Vis che l’avevano forse già capito".
Ora due partite con avversarie quotate come Pontedera e Ternana...
"Credo che Stellone li abbia abituati a pensare ad un avversaria per volta. Avrà studiato e sa come affrontarla. Se la Vis continua con questo modo di giocare e con questa voglia, penso che potrebbe fare divertire i tifosi e prendersi belle soddisfazioni".
d. e.
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