Genoa-Bologna 2-0, chiusura amara per Thiago Motta
Finisce con una sconfitta l'avventura felsinea del tecnico, che vede i suoi cadere per mano di Malinovskyi e Vitinha. Per gli ospiti, con gran parte dei titolari in panchina, il rimpianto del palo di Fabbian
Genova, 24 maggio 2024 – Genoa e Bologna hanno da tempo raggiunto i propri obiettivi stagionali: rispettivamente una salvezza tranquilla e la storica qualificazione alla Champions League. La chiusura del campionato per entrambe si preannuncia 'spensierata', ma a prevalere è il rossoblù di casa, che fa festa grazie a un gol per tempo: apre le marcature Malinovskyi con la specialità della casa, un pregevole mancino, e le chiude con l'altro piede Vitinha. Nel mezzo, per i rossoblù ospiti, poco o nulla rispetto al gioco sfoderato nei mesi scorsi a parte un palo colpito da Fabbian, il più attivo dei suoi. L'impressione è che a pesare, nel computo di una partita con poco da dire per entrambe, sia anche la situazione delle panchine, oltre alle tante feste dei giorni scorsi che hanno coinvolto la squadra emiliana: più che definita per il Genoa, nel prossimo futuro ancora saldo nelle mani di Gilardino, e incerta per il Bologna, che da ieri conosce l'intenzione di Motta di non rinnovare ma senza avere ancora un nome per raccogliere un'eredità pesantissima. Il presente fissa a 49 i punti raccolti in totale dai liguri, autori di un'ottima stagione da neopromossi, mentre i felsinei si fermano a 68 lunghezze, vedendo quindi scivolar via il sogno di arrivare terzi davanti alla Juventus, presumibilmente proprio la prossima squadra di Motta.
Le formazioni ufficiali
Gilardino sceglie un 3-5-2 aperto da Leali, protetto da Cittadini, Vogliacco e Vasquez, con Sabelli e Martin sulle bande e Malinovskyi, Frendrup e Thorsby in mezzo al campo: le due punte sono Gudmundsson e Vitinha. Motta, all'ultima sulla panchina del Bologna, si affida a un 4-1-4-1 che tra i pali vede Ravaglia, con De Silvestri, Beukema, Lucumì e Lykogiannis in una difesa schermata da El Azzouzi: l'unica punta è Castro, assistito da Orsolini, Moro, Fabbian e Saelemaekers.
Primo tempo
Il Genoa approccia meglio il match ma raccoglie inizialmente solo piazzati: prima un corner per un rinvio sballato di Ravaglia e poi una punizione per un fallo di Lykogiannis su Vitinha che a sua volta non dà frutti. Dopo un inizio complicato, il Bologna prova a mettere la testa fuori dal guscio salvo poi capitolare al 13', quando un cross basso di Martin serve Malinovskyi, che con un mancino di prima coglie prima il palo e poi la rete, che si gonfia alle spalle di Ravaglia. I felsinei provano a guadagnare campo con il possesso palla, ma il massimo fatturato è il secondo corner di giornata. In compenso, i rossoblù di casa si vedono assegnare un'altra punizione sull'out destro, mentre al 24', dopo una brutta palla persa da Lucumì, è provvidenziale una deviazione di corpo di Beukema per respingere in corner la botta di Vitinha. Sul ribaltamento di fronte, al 26', il Bologna va a un soffio dal pareggio quando Moro crossa da destra per la testa di Fabbian, che svetta su Vogliacco prima di fare i conti con il palo. Superato lo spavento, il Genoa torna a fare capolino in attacco con Sabelli, che scippa la sfera a El Azzouzi e scocca un destro di gran lunga impreciso. Al 41' Thorsby serve Vitinha, che da posizione defilata calcia sul fondo: il numero 9 di casa ci riprova poco dopo, ma stavolta manda la palla sopra la traversa. L'ultima chance del primo tempo nasce dall'ennesima punizione raccolta dai rossoblù di casa sul fronte destro: la palla scodellata nel mezzo arriva a Thorsby, che la gira sul fondo prima del duplice fischio di Santoro.
Secondo tempo
Le squadre rientrano in campo con gli stessi effettivi: tra essi, sponda ospite, ci sono Fabbian e Castro, che al 49' non vanno lontani dal pareggio rispettivamente con un destro tagliato dal limite e un tentativo in estirada di raggiungere la sfera. Al 52', da posizione analoga ma più centrale, ci riprova Fabbian, il più vispo dei suoi, ma la botta è troppo dritto per dritto per spaventare Leali, oggi scelto da Gilardino per premiare il lavoro dietro le quinte da portiere chioccia. Il forcing del Bologna prosegue al 53', quando Orsolini ruba la palla a Martin, si accentra e calcia in precario equilibrio senza trovare il bersaglio. Il Genoa prova ad allentare la pressione guadagnando l'ennesima posizione dalla trequarti (fallo di El Azzouzi, primo ammonito del match): la battuta di Gudmundsson termina in bocca a Ravaglia. I rimpianti del Ferraris durano poco, perché al 59' proprio Gudmundsson lancia in profondità Vitinha, che con il destro scavalca il portiere ospite e insacca. Motta mette subito mano alla panchina inserendo Odgaard e Urbanski per Orsolini e Fabbian. Gilardino risponde gettando nella mischia Spence e Strootman per Sabelli e Malinovskyi, il primo marcatore della serata. Motta inserisce anche il redivivo Karlsson per Saelemaekers: il massimo raccolto per i rossoblù ospiti sembra però la solita manovra avvolgere ma stasera piuttosto sterile. Gilardino dà minuti e applausi anche a Ekuban e Matturro, che rilevano Vitinha e Cittadini. Le ultime mosse di Motta sono Corazza per De Silvestri e Bagnolini per Ravaglia: anche dall'altro lato esce il portiere, Leali, rilevato da Sommariva. Nonostante la sconfitta ormai maturata per i suoi, in pieno recupero c'è gloria anche per Bagnolini, che respinge alla buona la botta di Ekuban, protagonista di una bella galoppata: Gudmundsson, autore di una stagione memorabile e ricca di perle, spara incredibilmente fuori il più facile dei gol. L'islandese, uno dei principali uomini mercati della prossima estate, prova a riscattarsi al 94' con una punizione che sibila alla sinistra di Bagnolini prima che Santoro fischi tre volte, chiudendo, con emozioni opposte, la stagione di Genoa e Bologna.
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