I custodi della porta, la passione non ha età

Longevità fra i pali. Dal veterano Vincenzo Sabatini, mille presenze in carriera, ad Alessandro Petroni: 55 anni e un ’nuovo’ ingaggio

di ENRICO SALVADORI -
19 marzo 2024
I custodi della porta, la passione non ha età

I custodi della porta, la passione non ha età

Dino Zoff, Gianluigi Buffon ma anche Marco Ballotta sono stati esempi di longevità calcistica di portieri di altissimo livello. Ma il fascino del ruolo più delicato a difesa della linea di porta contagia anche chi sfida l’anagrafe per continuare a divertirsi in allenamenti serali e partite domenicali nei dilettanti. Passione vera, si intende, perché non è da tutti sfidare gli acciacchi o districarsi tra gli impegni familiari e lavorativi per cimentarsi in campi fangosi e al freddo. In Toscana in questa seconda parte della stagione sono tornati in campo due signori ultracinquantenne che hanno il pallone nel sangue. Meglio di loro hanno fatto due lombardi. Valerio Dornetti di Crema si è fermato a 58 anni, Giovanni Fornari, milanese, ha difeso la porta fino a 76 anni, quella di una squadra di Terza categoria che lui aveva appositamente creato: la Fornari Sport.

Ma partiamo dai due sempre in attività. Vincenzo Sabatini, maremmano di Porto Ercole, la scorsa stagione aveva battuto a 54 anni il record di 1.000 presenze in carriera dalla serie D alla Terza categoria. Ora è tornato a giocare al pari di Alessandro Petroni che di primavere ne ha una in più rispetto al collega e ha accettato in questi giorni la proposta di difendere la porta del S.Alessio, compagine di Terza categoria della provincia di Lucca. Storia di altri tempi, giocatori di altri tempi. Anche perché Sabatini quest’anno veste la maglia dei Colli Marittimi, squadra pisana di Promozione (campionato qualitativo) e di strada in auto per allenarsi e giocare in una settimana ne fa davvero tanta. "La vittoria per me è essere tornato in campo a giocare" sottolinea Sabatini che a fine estate 2023 ha accusato un’embolia polmonare e si è sottoposto a lunghe cure. Il 9 gennaio scorso ha ottenuto l’idoneità sportiva, pochi giorni dopo è stato chiamato dalla società pisana "e in cinque minuti ci siamo trovati d’accordo". Sabatini sottolinea che i soldi contano il giusto, l’importante è allenarsi e giocare e fare da chioccia a qualche giovane portiere. Debuttò a Porto Ercole nel 1987, il suo mito è sempre stato Dino Zoff di cui è diventato anche amico. A chi gli chiede quando smetterà lui risponde: "Se riesco ad allenarmi sempre con entusiasmo continuo, poi se mi chiama la Federazione per un incarico io ci sono".

Alessandro Petroni, detto Il Pedro, faceva il preparatore dei portieri, poi lo ha chiamato il S.Alessio società dove aveva iniziato a giocare quando aveva solo 8 anni e ora ne ha 55. La bellissima chiusura di un cerchio. "Non so quando smetterò ma nel pallone resterò perché ho ottenuto il master a Coverciano e preparerò i più giovani". La dipendenza da partita di calcio si è diffusa anche in Lombardia. Valerio Dornetti è sceso in campo per 42 stagioni fino a 58 anni a Crema, in Terza categoria, trovando il tempo per allenarsi e giocare anche se impegnato a lavoro come consulente finanziario. Ha giocato in tutte le categorie dalla serie D alla Terza ad eccezione dell’Eccellenza. Prometteva molto quando era nelle giovanili dell’Atalanta e i suoi compagni di squadra erano Donadoni e Madonna.

Ancora meglio ha fatto Giovanni Fornari che ha avuto per alcune stagioni il titolo di tesserato più anziano della Figc essendo rimasto in campo fino a 76 anni. Si divertiva tra i pali nei campi dei Parchi Sempione e Lambro a Milano poi decise di mettersi in proprio, fondando la squadra milanese che in terza categoria portava il suo nome. Stava in porta 15-20 minuti e poi faceva entrare il dodicesimo "che scalpita perché vuole giocare lui". La passione davvero non ha età.

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