Il Napoli c’è, ma si sveglia troppo tardi. Gioia Baby Barça: ai quarti senza stupire

Champions, l’uno-due blaugrana mette la gara in salita: il gol di Rrahmani illude, che errore Lindstrom. E così la Juve va al Mondiale per club

13 marzo 2024
Il Napoli c’è, ma si sveglia troppo tardi. Gioia Baby Barça: ai quarti senza stupire

Il Napoli c’è, ma si sveglia troppo tardi. Gioia Baby Barça: ai quarti senza stupire

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BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen 6,5; Koundé 6, Araujo 5, Cubarsì 5, Cancelo 7; F. Lopez 7 (st 15’ S. Roberto), Christensen 5,5 (st 15’ Romeu 6), Gundogan 6; Lamine Yamal 7, Lewandowski 7, Raphinha 5 (st 36’ Joao Felix sv).

NAPOLI (4-3-3): Meret 6; Di Lorenzo 5, Rrahmani 7, Juan Jesus 6, Mario Rui 6,5 (st 19’ Olivera); Anguissa 6, Lobotka 6, Traoré 5,5 (st 33’ Raspadori sv); Politano 6 (st 19’ Lindstrom 5), Osimhen 6, Kvaratskhelia 6,5 (st 47’ Ngonge sv). All. Xavi 6.

Arbitro: Danny Makkelie (Olanda)

Reti: pt 15’ Lopez, 17’ Cancelo, 30’ Rrahmani, st 43’ Lewandowski.

Note: ammoniti Christensen, Lamine Yamal, Juan Jesus, Traorè, Olivera

Un quarto d’ora o poco più di smarrimento costa il mancato passaggio ai quarti di Champions per il Napoli. E i rimpianti corrono a mille, perché la grande coppa era l’ultimo, prestigioso obiettivo rimasto in una stagione quasi maledetta dopo la meraviglia di quella passata. Si qualifica il Barcellona, che all’Olimpico, davanti ai tifosi di casa, ha il merito di partire in quarta. E senza paura, dopo l’1-1 del Maradona, nonostante i tre 2007 in campo e le assenze di De Jong e Pedri. In particolare, è Lamine Yamal a far stropicciare gli occhi. L’uno-due firmato da Fermin Lopez (un veterano: è del 2003..) e Cancelo sembra gettare gli azzurri in un incubo. Ma non è proprio così. Lobotka comuncia a macinare idee, la squadra di Calzona rientra letteralmente in campo e il gol di Rrahmani corona un gran forcing.Kvara non incide più di tanto, Osimhen però alza le ansie dei blaugrana. E’ partita vera. Il Barça di Xavi torna quello un po’ incerto e balbettante di questa stagione – anche per i catalani questa Champions è un enorme salvagente nel corso di una rifondazione ormai permanente – e solo con l’ingresso di Sergi Roberto (che frena Lobotka) e Romeu riesce a rialzare il baricentro. Molto dubbio l’intervento di Cubarsì su Osimhen, che né Makkelie né il Var ritengono da rigore. Ma il pestone era piuttosto evidente. Calzona nel finale mette Raspadori virando a un 4-2-3-1 per gli ultimi assalti. Lindstrom sbaglia un gol fatto di testa all’80’: e così la chance di rimettere tutto in discussione svanisce, perché poi il sigillo nel finale di Lewandowski chiude la partita.

Sfortuna e distrazione, anche se in piccole dosi, condannano il Napoli. Vedasi anche la traversa di Olivera all’88 sul 3-1. Napoli che se l’è giocata, dimostrandosi all’altezza. Ma le stagioni storte, quando prendono forma, solitamente conoscono ben poche svolte. E l’eliminazione ’qualifica’ per il ranking la Juve al Mondiale per club del 2025 negli Stati Uniti, insieme all’Inter.

Le altre gare. Ai quarti anche l’Arsenal, che batte ai rigori 4-2 il Porto con una doppia parata di Raya (dopo i tempi regolamentari 1-0, come per i portoghesi all’andata). Stasera alle 21 Atletico-Inter (0-1 l’andata) e Borussia-Psv (1-1).

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