Acerbi, è un intrigo Nazionale. Il difensore lascia il ritiro azzurro: "Ma non ho detto frasi razziste»

Il nerazzurro si smarca dall’accusa di aver offeso Juan Jesus in Inter-Napoli, il brasiliano: "Ora cambia versione". Spalletti: "Ho parlato con Francesco, nega gli insulti". Se colpevole, rischierebbe fino a dieci turni di stop .

di MATTIA TODISCO -
19 marzo 2024
Il difensore lascia il ritiro azzurro: "Ma non ho detto frasi razziste"

Il difensore lascia il ritiro azzurro: "Ma non ho detto frasi razziste"

Il giallo Acerbi sbarca in azzurro. Accusato da Juan Jesus di aver usato un epiteto razzista durante Inter-Napoli, il difensore dell’Inter è stato escluso dalle convocazioni della nazionale in vista delle prossime due amichevoli contro Venezuela ed Ecuador, a seguito del colloquio avuto con Luciano Spalletti e i compagni di ritiro. Nel corso dello stesso, Acerbi ha negato di essersi rivolto con un termine razzista nei confronti del giocatore brasiliano, che già durante la gara aveva chiesto un intervento dell’arbitro e nell’immediato post-partita ha raccontato la sua versione: "In campo ci sta dire di tutto, lui ha visto che è andato oltre e ha chiesto scusa". Spezzoni di video diffusi dai broadcaster della Serie A, che proprio nell’ultimo weekend ha lanciato una campagna anti-razzista, mostrano sia il momento in cui Juan Jesus richiama l’attenzione del direttore di gara, sia quello in cui i due giocatori provano a spiegarsi. La posizione del ct azzurro è arrivata invece ieri in conferenza stampa: "Per quello che mi ha detto Francesco, non è un episodio di razzismo. È un dispiacere enorme andare a prendere decisioni per questi episodi, bisogna stare attenti".

Se il direttore di gara La Penna avesse udito qualcosa, i primi provvedimenti sarebbero arrivati in campo con l’espulsione. Così servirà invece un intervento della Procura Federale, che aprendo un’inchiesta sentirà i protagonisti, da Juan Jesus ad Acerbi fino eventualmente al direttore di gara (ma la versione del fischietto dovrebbe essere esplicitata dal referto). Di qui l’archiviazione, il deferimento o il patteggiamento. Qualora fosse ritenuto colpevole, l’interista rischia sanzioni per violazione dell’articolo 28 del Codice di Giustizia Sportiva, con una pena massima di dieci giornate o una squalifica a tempo, a seconda di attenuanti o aggravanti. Nel frattempo Acerbi ha accettato la decisione di lasciarlo fuori dalla nazionale, ufficialmente per non turbare l’ambiente. Ha però negato di aver usato espressioni razziste, una volta intercettato dai cronisti che lo attendevano in Stazione Centrale a Milano, di ritorno dal ritiro azzurro. "Io so che non ho detto frasi razziste", le parole del difensore centrale, ma una volta letta la posizione dell’avversario Juan Jesus ha replicato su Instagram: "Avrei preferito non tornare su una cosa così ignobile come quella che ho dovuto subire. Oggi peró leggo dichiarazioni di Acerbi totalmente contrastanti con la realtà dei fatti. Acerbi mi ha detto “vai via nero, sei solo un negro”. In seguito alla mia protesta con l’arbitro ha ammesso di aver sbagliato e mi ha chiesto scusa aggiungendo poi anche: “per me negro è un insulto come un altro”". Dal canto suo il club d’appartenenza, in una nota, aveva "preso atto del comunicato divulgato dalla FIGC in relazione ai fatti che hanno riguardato Francesco Acerbi durante la gara contro il Napoli. FC Internazionale Milano si riserva quanto prima un confronto con il proprio tesserato al fine di far luce sulle esatte dinamiche di quanto accaduto". Confronto faccia a faccia che avverrà tra oggi e giovedì, quando è in calendario la ripresa ad Appiano Gentile: solo successivamente si deciderà per un’eventuale sanzione.

Per Acerbi, che all’Inter sta sportivamente vivendo una seconda giovinezza dopo un travagliato addio alla Lazio, le ultime settimane non sono state molto tranquille. La Procura Federale lo ha di recente multato di 5.000 euro per aver risposto con un dito medio agli insulti ricevuti dagli ultras avversari durante Roma-Inter del 10 febbraio. Nella stessa partita si è infortunato ed è tornato titolare a Bologna, pochi giorni prima di Atletico Madrid-Inter, in cui è subentrato durante i regolamentari vivendo sul campo l’eliminazione dalla Champions League, nonostante il rigore segnato nella lotteria finale.

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