Annuncio del ritiro su Instagram con un video girato a San Siro insieme alla famiglia. Candreva: "Non è un addio, ma un nuovo punto di partenza»
Si è ritirato durante la pausa per le nazionali, con l’Italia di Luciano Spalletti (tecnico che lo ha molto apprezzato...

Antonio Candreva, 38 anni, ha segnato 7 gol in azzurro. In carriera ha vinto una Coppa Italia con la Lazio
Si è ritirato durante la pausa per le nazionali, con l’Italia di Luciano Spalletti (tecnico che lo ha molto apprezzato all’Inter) pronta a scendere in campo al Meazza. Uno stadio che per Antonio Candreva (nella foto) è stato casa, in veste di giocatore dell’Inter e della nazionale stessa. Nelle 54 presenze in azzurro, infatti, uno dei 7 gol arrivò proprio a San Siro, un pareggio per 1-1 contro la Croazia nel 2014 in cui segnarono lui e Perisic, entrambi non ancora alle dipendenze dei nerazzurri.
Dieci anni e mezzo dopo, Candreva ha deciso di non aspettare altre offerte. Quelle arrivate dall’estate scorsa in poi, dopo la retrocessione con la Salernitana, non lo hanno convinto. In fondo era sì arrivato nei bassifondi della Serie A con i granata, ma aveva pure segnato sei reti e messo assieme trentaquattro presenze. Numeri che non sono bastati a stuzzicare gli operatori di mercato. "Caro calcio, oggi è uno dei giorni più importanti della mia vita - dice in un video postato su Instagram -: è arrivato il momento di salutarti". Il filmato è stato girato "a San Siro, nella Scala del calcio, dove ho giocato (contro il Milan, ndr) la mia ultima partita", dice Candreva, accompagnato dalla moglie Allegra Luna e dai figli Raul e Romeo (nelle foto che scorrono si vede anche l’altra figlia, Bianca). Veste già giacca e cravatta, preannunciando la permanenza nello stesso mondo, in altra veste: "Non lo considero un addio, ma un nuovo punto di partenza".
In vent’anni di carriera tra i pro, Candreva ha vissuto tanti cambi di casacca. Ha giocato con campioni come Di Natale all’Udinese, fino ai soli sei mesi di Juventus insieme a Buffon, Chiellini, Del Piero, sebbene in un momento non troppo fortunato dei bianconeri. È diventato un senatore alla Lazio, cinque anni vincendo la Coppa Italia nel 2013, quella del derby romano in finale risolto da Lulic. Le sue stagioni migliori, tre campionati consecutivi in doppia cifra di gol, l’Europeo fino ai quarti con l’Italia di Conte nel 2016, tanto da guadagnarsi la chiamata dell’Inter. Dove troverà il precedente ct, ma solo tre anni più tardi, non prima di aver offerto i suoi servigi a Spalletti e di conquistare un ritorno in Champions che oggi sarebbe meno del minimo sindacale, ma che allora mancava al club da sei stagioni.
L’Inter è stata anche l’ultima squadra di vertice, poi un biennio alla Sampdoria e un altro a Salerno, sempre con numeri molto graditi ai “fantacalcisti“ e con una passione che lo ha sospinto fino alle trentotto primavera attuali, traguardo tagliato il 28 febbraio. In testa già la fine del percorso, annunciato ufficialmente ieri.
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