Gavettoni e cori, poi staffetta fra allenatori. Inzaghi salta coi tifosi, Farris parla a fine gara

Simone accetta l’invito della Nord, poi lascia la scena al vice: "Il mister manda me in conferenza perché i complimenti vadano a tutto il suo staff"

di GIULIO MOLA -
29 aprile 2024

"Faccio una premessa: il mister non ha cali di voce. Inzaghi ha voluto mandare me in conferenza stampa perché i complimenti vadano a tutto il suo staff". Tocca al viceallenatore Massimiliano Farris presentarsi davanti a taccuini e telecamere, è questo solo l’ultimo bellissimo gesto del tecnico nerazzurro, perché da sempre uno dei suoi meriti più grandi è quello di riconoscere il valore di tutti. In campo o al cospetto dei giornalisti, mai "io", ma spesso "loro". E qualche volta "noi". Perché l’Inter è una famiglia, dove non ci sono primedonne,ma tutti sono protagonisti. Anche coloro i quali lavorano nell’ombra.

Certo, Inzaghino più di altri è riuscito a conquistare la squadra (che lo ha sollevato di peso a fine partita) e il popolo nerazzurro, e lo si è capito anche ieri quando la Nord ha voluto omaggiare lui e tutti i calciatori (in particolare Dimarco)con cori, striscioni e applausi. Al 10’ del primo tempo, però, succede quel che non ti aspetti: la curva chiede a gran voce al “mister“ di saltare con i suoi supporter, Simone sorride, quasi accenna un gesto come dire "forse non è il caso, sarei in imbarazzo, devo seguire la partita". Allora sono intervenuti Dimarco e Arnautovic, che in quel momento erano in panchina, e praticamente hanno costretto Inzaghi a esaudire il desiderio delle migliaia di fan assiepati nel secondo anello verde, il cuore del tifo interista. A quel punto Inzaghi si è finalmente sciolto, saltando e sorridendo. Quasi con pudore. Interminabili istanti di felicità in cui l’allenatore appare sorridente nel pomeriggio di festa. Mica facile far scomporre uno come ilpiacentino, sempre concentrato nel dare indicazioni ai suoi giocatori. "Inzaghi è un vincente. Uno meglio di lui non si poteva trovare", rinsalda il concetto l’ad Beppe Marotta che presto, molto presto, proporrà al tecnico il prolungamento del contratto fino al 2026 (con opzione per la stagione successiva".

Poi, come detto, tocca a Farris (“gelato“ da un gavettone di Pavard dopo aver guidato dall’area tecnica la squadra nel finale) concedersi ai cronisti: "Simone l’ha detto nelle precedenti interviste, siamo consapevoli che il primo anno ci siamo fatti portar via un qualcosa che dovevamo conquistare, in questa stagione ci siamo ripagati di tutto. Divertendosi così, giocando così, il risultato dà ancora più valore al traguardo". Uno spogliatoio formato famiglia, è forse questo il segreto di un grande successo: "Cerchiamo di creare il clima giusto, siamo stati fortunati ad avere ragazzi che si sono messi a disposizione del gruppo, è stato un piacere quotidiano andare a lavorare, di condividere vari momenti insieme. Sì, ci siamo divertiti. Simone forse ha assorbito anche troppe critiche, siamo l’Inter e abbiamo un valore riconosciuto da tutti. Dalle sconfitte dell’anno scorso è iniziata la cavalcata in Champions, che non è finita come avremmo voluto, ma è partita un’altra cavalcata meravigliosa. Ora dovremo essere bravi a goderci questa passerella, che i ragazzi interpreranno in maniera seria. Le parole di Pioli? Abbiamo vinto diversi trofei...".

Anche per questo motivo ieri è stato giusto dare spazio anche a chi ha giocato di meno. "C’era un’atmosfera da brividi, era giusto che la nostra gente vedesse coloro che hanno portato la squadra qui. Quest’anno sono stati importanti tutti, non possiamo parlare di rincalzi. Sarebbe riduttivo, sono giocatori che ci hanno spinto davvero in alto. La serietà della squadra è tanta, siamo convinti di poter lottare in alto ancora per tanto tempo".

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