Il patron è assente da mesi. Inter, Zhang sta lavorando per non cedere

La proprietà dell'Inter sente di avere in mano un'azienda che può garantire un rientro nei ranghi a livello economico, nonostante le voci sul futuro societario. Steven Zhang cerca di mantenersi in sella, cercando un accordo con Oaktree e respingendo offerte non irrinunciabili.

6 dicembre 2023

Se le voci attorno al futuro societario dell’Inter si sono lievemente attenuate rispetto al passato è soprattutto per l’assenza di indicazioni diverse da quelle che dalla società filtrano ormai da settimane. Pur lontano da Milano, dove Steven Zhang non transita da inizio stagione (si era parlato di un suo ritorno in Italia per il derby del 16 settembre e a tutt’oggi il rientro in sede non è avvenuto) il massimo dirigente ha sempre fatto passare ai suoi stessi dirigenti un solo messaggio: resto in sella. Lo stesso ha risposto a chi lo ha contattato per un possibile ingresso in società, come avvenuto qualche tempo fa all’ex ministro Cottarelli che voleva presentare la sua idea di azionariato popolare con Interspac o al magnate finlandese Thomas Zilliacus.

Zhang vuole rifinanziare il debito con Oaktree in scadenza a maggio, non è ancora riuscito a trovare un accordo con il fondo statunitense o con qualcuno che possa “comprare“ quel debito subentrando agli americani. La ricerca continua e fino all’ultimo Zhang cercherà di mantenersi in sella, sospinto da due motivi su tutti: la crescita esponenziale di squadra e società che sta garantendo fatturati in crescita e forti introiti dagli organi internazionali (l’Uefa per il percorso in Champions e in futuro la Fifa per il Mondiale per club a cui l’Inter è virtualmente qualificata) e in secondo luogo il progetto stadio in via di sviluppo nella zona tra Rozzano e Assago, apparentemente con degli ostacoli politici minori rispetto a quanto avvenuto per l’ormai tramontato disegno del nuovo San Siro.

Nelle prossime sessioni di mercato si lavorerà ancora sull’abbassamento del monte ingaggi e sul player trading, ma la proprietà sente di avere in mano un’azienda che (se non ci saranno altri scossoni come in passato sono stati la pandemia o la stretta del governo cinese) può garantire un rientro nei ranghi a livello economico prima del quale non è consigliabile cedere, se non davanti a offerte irrinunciabili che nessuno ha finora presentato.

Mattia Todisco

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