Inter, 6 proprio da sogno. Che lezione alla Lazio . Inzaghi vede già la Dea
Da Calha a Thuram, una clamorosa dimostrazione di forza per i nerazzurri. Già dimenticata la beffa di Champions, tutto l’Olimpico ricorda Mihajlovic.
Tra Inzaghi e il passato, vince Inzaghi. Il presente con l’Inter è luminoso, nella vecchia casa della Lazio in cui il tecnico è stato per ventidue anni. Il successo dei campioni d’Italia è larghissimo, 6-0, poco prevedibile alla vigilia nelle proporzioni, dato il momento vissuto dai capitolini. Al contrario, le note liete per Baroni si fermano a un primo tempo in cui Sommer non deve dannarsi, almeno fino al rigore interista al 41’, ma vede più avversari dalle sue parti di quanto succeda a Provedel. Appena salta il tappo, però, l’Inter è un fiume di bollicine che non lascia scampo a chi si trova sul percorso, travolgente e tremendamente concreta.
In avvio Lautaro e soci si fanno attendere. Una versione guardinga che ricorda Leverkusen, un’Inter che rintuzza e manca di qualità quando riparte. Non concede occasioni, per contro, sebbene il possesso sia nettamente a vantaggio degli avversari. A furia di restare nella propria trequarti, il rischio è che scappi una disattenzione, che una scalata non funzioni e difatti accade. Solo per l’imprecisione di Noslin (dimenticato in area interista) la squadra di casa non va avanti al 22’, alla prima vera opportunità. Inzaghi urla un “forza“ che vibra persino nell’Olimpico strapieno. Privo dello squalificato Castellanos, il collega Baroni perde Gila, colpito da un giramento di testa. Dentro Gigot, che su corner di Calhanoglu contrasta Dumfries toccando col braccio, in un’azione finita con un gol annullato a De Vrij per fuorigioco. L’offside resta, ma si va dal dischetto e il regista turco riapre la serie positiva dopo l’errore commesso contro il Napoli. Sbloccato il punteggio, i nerazzurri sembrano improvvisamente più distesi. Nuno Tavares stoppa Dumfries una volta, non la seconda e l’olandese ne approfitta per pennellare sul sinistro al volo di Dimarco.
Ad intervallo finito non c’è già più Gigot, colpito duro nell’azione del rigore e avvicendato da Lazzari, mentre sul lato opposto Darmian prende il posto dell’ammonito Bisseck. Ci si aspetta la Lazio, esce di nuovo l’Inter e soprattutto Barella che estrae dal clindro una parabola imparabile per Provedel. È altrettanto imprendibile l’incornata di Dumfries sul cross di Bastoni, cogliendo in castagna Nuno Tavares, una sfida nella sfida tra gli esterni dominata dall’interista. Non è finita: entra Carlos Augusto e va a bersaglio per la cinquina. Zielinski spara in Curva il possibile sesto gol, alla fine lo segna Thuram. La vetta è a -3, ma ai nerazzurri ne manca una da recuperare a Firenze.
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