Inter da record, ecco l’oro di Inzaghi. Dominio costruito con il low cost

Nerazzurri solo quinti in A per gli investimenti sulla rosa. Calha reinventato regista e tanti capolavori tattici

6 febbraio 2024
Inter da record, ecco l’oro di Inzaghi. Dominio costruito con il low cost

Inter da record, ecco l’oro di Inzaghi. Dominio costruito con il low cost

di Mattia Todisco

Il successo sulla Juventus certifica il ruolo di favorita dell’Inter nella corsa scudetto. Quattro punti di vantaggio su bianconeri, con una partita ancora da recuperare (il 28 febbraio contro l’Atalanta) sono un vantaggio che non chiude i discorsi. Dà però un margine di errore in vista di un prosieguo di stagione in cui ci saranno altri ostacoli complicati, a partire da sabato prossimo nella Roma giallorossa, e un numero di partite che potrebbe diventare molto elevato qualora la squadra di Inzaghi dovesse eliminare l’Atletico Madrid agli ottavi di finale di Champions League.

Semplicemente, sul manto erboso del Meazza, l’Inter è sembrata più forte dell’avversaria. Una squadra matura, solida in difesa e capace di costruire tantissime opportunità. Prima nella classifica dei gol fatti e ultima per reti subite, una conferma dalle statistiche a quel che si percepisce dalla torre di osservazione. Eppure, una rosa composta sì da giocatori per i quali è servito un investimento importante, ma anche da cardini del gioco di Inzaghi il cui ruolo centrale nello scacchiere è stato costruito col tempo. Secondo i dati transfermarkt, al momento l’Inter è solo la quinta squadra per costo d’acquisto complessivo dei giocatori (225,6 milioni di euro) dietro a Juventus (457,6), Napoli (377,2), Milan (320,4) e Atalanta (228,2). Ovviamente il dato non dice tutto: prendendo soltanto l’esempio dei bergamaschi bisogna considerare quanto è stato incassato, arte nella quale il club dei Percassi è maestro. Vedasi Hojlund al Manchester United per 80 milioni, giusto per citare il caso più eclatante.

Resta però la sensazione, andando a ritroso, di aver visto entrare ad Appiano Gentile prospetti di ottimi giocatori diventati oggi dei campioni. Calhanoglu al Milan era un trequartista, ha giocato un anno all’Inter da mezzala e poi è stato trasformato in regista, ultima tappa di un percorso che lo ha portato alla miglior versione della carriera. È l’esempio lampante, ma non è il solo. Nell’ultima estate l’Inter ha reinvestito i soldi di Onana e Brozovic, nonché il risparmio dello stipendio di Skriniar, acquistando Sommer, Frattesi e Pavard, gli ultimi due con investimenti oltre i 30 milioni. Il centrocampista azzurro è l’unico dei tre a non essere un titolare, ma nella formazione tipo ci sono anche parametri zero come lo stesso Calhanoglu, Mkhitaryan o Thuram e acquisti a bassissimo costo quali Acerbi, Darmian, Dimarco o spese da 25 milioni per Lautaro che oggi fanno sorridere se comparati con il valore del capitano interista, praticamente quadruplicato. Lo stesso Dumfries, che in altri momenti della sua esperienza interista è stato un inamovibile e oggi è in recupero di condizione dopo un paio di infortuni, è costato 16,5 milioni di euro e potrebbe lasciare la squadra in estate per il doppio, a meno che non dovesse trovare nel frattempo un accordo per il rinnovo, che non è arrivato ed è lontano dal compimento.

A luglio la storia proseguirà: Piotr Zielinski e Mehdi Taremi andranno ad ingrossare la pattuglia dei giocatori presi senza pagare il cartellino, ma solo commissione e ingaggio. Affidandoli alle “cure“ di Inzaghi e del suo staff, che finora ha plasmato una macchina con pochi difetti, alla quale verrà chiesto di mantenere il ritmo forsennato tenuto finora.

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