Inter dei record: quasi 2 milioni di spettatori a San Siro

Il tifo nerazzurro strappa un altro record con oltre 70mila presenze medie a San Siro: in totale 1.973.505 spettatori

di MANUEL MINGUZZI -
28 maggio 2023
San Siro gremito, oltre 70mila spettatori

San Siro gremito, oltre 70mila spettatori

Milano, 28 maggio 2023 - Un San Siro ancora una volta da record. L’Inter si è vista sfuggire lo Scudetto ma ha ottenuto sia la Supercoppa Italia che la Coppa Italia, trovando anche dopo tredici lunghi anni la finale di Champions League, appuntamento il 10 giugno a Istanbul con il Manchester City, e così il fedele pubblico nerazzurro non si è fatto pregare, trovando nuovi numeri record di affluenza. Il tifo interista c’è sempre stato anche nei momenti più difficili, lo testimonia il dato anche durante la fase di crisi in campionato tra marzo e aprile, ma la stagione si è chiusa con numeri stratosferici e che confermano il grande legame tra il pubblico e la squadra.  

Quasi due milioni di spettatori

Numeri a dir poco straordinari quelli di San Siro di colore nerazzurro. Nelle 28 partite casalinghe giocate tra campionato e coppe, si sono recati al Meazza 1.973.505 spettatori, divisi in 1.379.978 in campionato e 593.527 nelle coppe. Il tutto fa un dato di oltre 70mila tifosi nerazzurri di media ogni volta che l’Inter è scesa in campo a San Siro. E anche Inter-Atalanta si è chiusa con l’ennesimo sold out stagionale. Non poteva non ringrazia per così tanto affetto l’Inter che sul suo sito ufficiale ha fatto campeggiare un caloroso grazie verso i numeri da record della stagione: ‘Per il costante supporto e per il calore sempre dimostrato ancora una volta GRAZIE, un grazie moltiplicato per di 1.973.505 volte e ancora una volta di più...per tutte le emozioni che abbiamo vissuto e per quelle che ci aspettano’ si legge nella nota ufficiale. E ora esodo a Istanbul per la finale di Champions League contro il Manchester City di Pep Guardiola.

Barella: “Due gol in tre minuti? Un segnale”

L’Inter ha cementato la sua partecipazione alla Champions League ieri sera con il 3-2 all’Atalanta, nato nei primi tre minuti di gioco con i due colpi da ko di Romelu Lukaku e Nicolò Barella. Inter ora seconda in attesa del match della Lazio e pensare che due mesi fa sembrava addirittura difficile rientrare nelle prime quattro con Inzaghi praticamente ad un passo dall’esonero estivo. Invece una grande cavalcata finale ha portato l’Inter a recuperare in campionato, battere il Milan in semifinale di Champions e portare a casa la seconda Coppa Italia consecutiva.

Ed è proprio il finale di stagione che galvanizza rispetto alla big match di Istanbul: “Ci siamo tolti delle soddisfazioni, siamo stati bravi a riprenderci negli ultimi due mesi e ora dobbiamo finire al meglio”, le parole di Barella dopo il match contro l’Atalanta. Una vittoria nata nei primi tre minuti di gioco: "I due gol in tre minuti? È stato un modo per mandare un segnale, giocare dopo 2 giorni contro l’Atalanta non era facile e abbiamo cercato di indirizzare subito la partita”. Adesso l’orizzonte è la finale di Champions contro Pep Guardiola: “Conquistare un posto in Champions era importante, dobbiamo pensare anche al Torino, poi ci sarà la finale - ancora Barella - Che stagione ho fatto? Come l’Inter in campionato, con alti e bassi, ci sono partite in cui potevo fare meglio ma ora mi sento molto bene e voglio dare una mano ai miei compagni per tutto quello che ci aspetta”. E proprio sui 70 mila di media del Meazza Barella risponde così: “San Siro è San Siro e i tifosi dell’Inter sono i tifosi dell’Inter, non devo aggiungere altro”.

Inzaghi: “Ragazzi straordinari”

In tutto questo c’è il lavoro di Simone Inzaghi, perché il tecnico è stato capace di tenere la barra dritta nel momento di massima difficoltà e ora si gode la sua riconferma, due coppe vinte in stagione e una finale di Champions League da giocare. Il primo pensiero dell’allenatore va ai ragazzi: “Alleno dei ragazzi straordinari, 48 ore fa eravamo in campo, sapevamo cosa rappresentava questa partita per la società e sono contento che l’abbiamo preparata bene e vinta contro un avversario di valore. Abbiamo fatto una partita aggressiva e ordinata, volevamo raggiungere la Champions in tutti i modi”. Missione compiuta, primi quattro posti in ghiaccio e la possibilità anche di arrivare secondi, che può voler dire tutto o nulla ma considerando che l’Inter ha addirittura rischiato di restare fuori dalla Champions…”I ragazzi hanno trovato energie non so da dove, non abbiamo avuto tempo, abbiamo fatto quasi solamente video, devo fare veramente i complimenti a tutti” ancora Inzaghi sulla vittoria con la Dea che certifica il maggior palcoscenico continentale anche il prossimo anno. E sulla finale con il City ovviamente c’è tempo per prepararla e c’è tempo per approntare le scelte migliori. Inzaghi non si sbilancia: “Chi giocherà in finale? Uno può avere delle idee ma poi può cambiare tutto. Sappiamo che troveremo una squadra fortissima e la andremo ad affrontare al meglio”. E solo due mesi fa pensare a tutto questo sarebbe parso utopistico, invece l’Inter si è ripresa, è rinata, trovando il picco di rendimento nel momento più importante: ovvero in vista della semifinale contro il Milan. Ma Inzaghi come ha gestito la crisi? Così: “Ci sono stati momenti difficili in cui qualcuno poteva mollare invece questi ragazzi si sono uniti e ci siamo ritagliati tre mesi straordinari, una finale di Champions, trofei e questo traguardo”, le parole di un Inzaghi sereno, consapevole che è tornato in sella dopo i tanti dubbi sul futuro - Come sto? Sono sereno, come sempre, bisogna cercare di lavorare e stare sereni, vale per me e per i ragazzi. Io ai ragazzi ho solo detto di non sentire chi parlava di sconfitte ma di cercare di conquistare trofei, finali, come è stato”. E ora il 10 giugno si avvicina, con la possibilità di entrare nella leggenda. Leggi anche - Inter senza pietà: due gol in tre minuti per, battuta l'Atalanta 3-2

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