Inter-Atalanta 3-2: Lukaku, Barella e Lautaro firmano l’accesso dei nerazzurri in Champions

La squadra di Inzaghi è matematicamente nei primi quattro posti. Dopo due minuti il belga e il centrocampista azzurro aprono i giochi, poi la reazione atalantina, il gol di Martinez e l’autogol di Onana

di MANUEL MINGUZZI
27 maggio 2023
L'Inter sotto la curva Nord festeggia l'accesso in Champions

L'Inter sotto la curva Nord festeggia l'accesso in Champions

Milano, 27 maggio 2023 - L’Inter è ufficialmente nella Champions League 2023/2024. Indipendentemente dalla finale di Istanbul, la squadra di Simone Inzaghi si è guadagnato matematicamente i primi quattro posti con la vittoria nell’anticipo del sabato sera contro l’Atalanta per tre a due, in una partita indirizzata dai primi venti sontuosi minuti di gioco dei nerazzurri. Sono bastati due gol nei primi tre minuti, prima Lukaku e poi Barella, a spianare la strada all’Inter che ha sofferto solo nella seconda parte del primo tempo, Pasalic aveva accorciato le distanze, ma nella ripresa Lautaro ha chiuso i conti con il tris. Assalti finali orobici dopo il 3-2 di Muriel (poi trasformato in autogol di Onana), ma l’ultimo corner viene sprecato. Inter a quota 69, 8 punti in più dell’Atalanta ferma a 61.

Uno-due Inter

Inzaghi ripropone la Lu-La davanti, con il solo Darmian tra i titolari a rifiatare per dare spazio a D’Ambrosio. Gasperini sceglie invece Pasalic ed Ederson a sostegno di Hojlund. Ma l’Inter approccia la gara come meglio non potrebbe, e basta un minuto per sbloccarla. Subito la Lu-La si mette in moto con il numero dieci che serve in profondità il belga, lesto a scartare Sportiello e a depositare in rete. Finita? No. Tempo altri sessanta secondi e una azione insistita dell’Inter, con due parate di Sportiello, si conclude con un destro secco di Barella all’incrocio: 2-0 in un amen. L’Inter segna anche il terzo in contropiede con Acerbi in fuga per la vittoria, poi il rimpallo premia Calhanoglu ma è offside. L’Atalanta sbanda. I primi venti minuti dei padroni di casa sono di una forza devastante per linee di gioco e ritmo e hanno il pregio di mandare totalmente fuori sincro il pressing della Dea, che lascia campo aperto in cui i nerazzurri si infilano che è un piacere. L’Inter sfiora di nuovo il terzo con una punizione di Calhanoglu che sibila pericolosamente a lato, ma l’Atalanta sente la sveglia suonare quando Ederson imbecca il diagonale di Hojlund con la respinta di Onana. Qui nasce totalmente un’altra partita nella seconda metà del primo tempo, con un’Atalanta di nuovo ritrovata e pimpante mentre l’Inter cala spaventosamente di intensità facendo rientrare in gioco gli avversari. Cross di Hojlund e girata mancina rimbalzante di Koopmeiners: Onana in angolo. Sono segnali che l’Inter non coglie e il baricentro che si abbassa è una manna per Gasperini che arringa i suoi, sentendo l’inerzia cambiare. Da corner c’è una girata aerea di Scalvini che sfila a lato. Il gol è comunque nell’aria e arriva la 38’ quando Scalvini riesce a tenere vivo un pallone importante in area su cui si avventa con ferocia Pasalic per il 2-1. E’ il gol che serviva alla Dea per tornare pienamente in partita e averlo trovato prima dell’intervallo è un fattore importante per Gasperini, il quale senza tante rotazioni ha visto la sua squadra reagire di nervi prima e di gioco poi.

Lautaro chiude, poi Muriel spreca l'ultimo assalto

Partita ad alta intensità ad inizio secondo tempo con duelli a tutto campo basati sulla corsa e sulla fisicità. E’ una partita godevole, perché l’Atalanta prova ad attaccare ma l’Inter approccia bene anche la ripresa e sfiora il tris con Lautaro su centro di Lukaku, ma la girata termina di pochissimo a lato. Calhanoglu continua la sua battaglia personale con la porta dell’Atalanta sparando un destro estemporaneo che Sportiello deve deviare in angolo. L’Atalanta invece perde verve e spinta propulsiva, così Gasperini prova a ravvivare la situazione con l’ingresso di Lookman per Pasalic. Inzaghi deve invece gestire le energie dei suoi che sono alla terza partita in una settimana, il primo a rifiatare è Dimarco sostituito da Gosens. Gasperini, dall’altra parte, non vede sbocchi per pareggiare la partita e decide anche per l’ingresso di Muriel al posto di Ederson. Scemano però le occasioni, perché le due squadre sono più stanche e faticano ad essere lucide per imbastire una manovra di qualità. La differenza è che l’Inter può amministrare il risultato di vantaggio mentre l’Atalanta deve trovare la forza per riprendere il filo del discorso. I nerazzurri agiscono di ripartenza e hanno una mezza occasione con Barella che non riesce, come nel primo tempo, a trovare la forza giusta per battere Sportiello dopo una azione insistita tra Lautaro e Gosens. L’Inter riesce comunque a chiudere i giochi a un quarto d’ora dalla fine, stavolta Lukaku, che era parso in netto calo nella ripresa, è bravo a gestire splendidamente un pallone in verticale per l’inserimento di Brozovic: assist per Lautaro e 3-1 sull’uscita di Sportiello. Con la partita in ghiaccio Inzaghi può ancora di più procedere alle sostituzioni con De Vrij, Dzeko e Asllani per Bastoni, Lukaku e Barella. Scrosciano applausi da San Siro. I nerazzurri sfondano sempre di più in contropiede e Calhanoglu disegna calcio: lancio per la fuga di Gosens, centro per Asllani che sfiora il palo di sinistro. C’è solo un sussulto nel finale. Al primo minuto di recupero Muriel sbaglia una punizione ma la palla gli ritorna incontro e il destro va ad infilarsi nel sette con Onana proteso in tuffo. Sul 3-2 e con tre minuti da giocare si rianima anche Gasperini ma De Vrij salva una incursione atalantina sulla destra, mentre l’ultimo corner, con Sportiello in area per l’assalto disperato, viene incredibilmente sprecato da Muriel con un sinistraccio improponibile. Vince l’Inter che si garantisce la Champions League e ora può concentrarsi totalmente sulla finale del 10 giugno. In Italia solo lo Scudetto è sfuggito di mano al cospetto di un Napoli stellare, ma le altre coppe sono state nerazzurre e adesso c'è anche la matematica dei primi quattro posti. L'Atalanta invece può rammaricarsi, ma considerando i guai giudiziari della Juve l'Europa League può essere alla portata. Sarebbe comunque un grande risultato.

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