Inter, è il solito dominio. La ThuLa, Dumfries e Arna. Inzaghi vola già a +10

La Salernitana a San Siro non può nulla contro lo strapotere nerazzurro. Il grande vantaggio dà ancora più fiducia: e ora l’Atletico in Champions.

di MATTIA TODISCO -
17 febbraio 2024
La ThuLa, Dumfries e Arna. Inzaghi vola già a +10

La ThuLa, Dumfries e Arna. Inzaghi vola già a +10

Le prove generali di Champions sono andate come dovevano. Un’Inter sul pezzo, arrembante già dall’avvio, troppo forte per la Salernitana a cui il cambio di allenatore non porta i frutti sperati, consolida il primato sbarazzandosi del fanalino di coda e mandando Juventus e Milan allo svantaggio in doppia cifra, in attesa che le avversarie facciano la loro parte. Per Beppe Marotta, nel prepartita, era una gara che poteva nascondere "insidie tremende", quella in cui si sarebbe fatta la tara della maturità della squadra a pochi giorni dal ritorno in Europa. È bastato poco per capire che l’attenzione dei giocatori era tutta rivolta all’impegno di campionato. Al futuro remoto lavorano i dirigenti ("Zielinski e Taremi? Vedremo in modo trasparente se la cosa si potrà annunciare o no", aggiunge l’amministratore delegato sui due acquisti praticamente conclusi), a quello prossimo si penserà da oggi con la prospettiva di affrontare l’Atletico Madrid, avversario di rango, non la Salernitana vista ieri al Meazza.

Una squadra a cui Liverani prova a cambiare pelle: 3-5-2, qualche sorpresa di formazione (Pasalidis nel trio in retroguardia, Tchaouna e non Weissman di fianco a Dia), proposito mantenuto anche quando Boateng lascia per infortunio al 24’ e al subentrato Maggiore viene chiesto di districarsi da difensore. Gli ospiti, al momento del cambio, sono già sotto di due gol, concessi in un lasso di tempo racchiuso in pochi secondi, con Ochoa migliore tra i suoi per aver rimandato la resa almeno tre volte e due legni colpiti da Thuram e Barella. Uno spettacolo a una porta sola, come alla vecchia Tedesca. Ogni volta che la squadra di casa arriva in area avversaria si avvertono i tremori di Candreva e compagni, a cui scappano maglie arancioni da tutte le parti. Persino l’estremo difensore messicano lascia da parte i miracoli e sbaglia una presa che consegna a Dumfries il gol più facile della carriera. Il 3-0 dell’intervallo arriva dopo sedici tiri totali e sette in porta contro zero complessivi della controparte.

Nemmeno a ripresa iniziata l’Inter smette di martellare, con Calhanoglu dal limite, con Lautaro di testa su corner. Inzaghi aspetta l’ora di gioco per i primi cambi, concede il palcoscenico a Klaassen, Sanchez e Arnautovic, lasciando che il Meazza tributi i meritati applausi a Mkhitaryan, Martinez e Thuram, che vanno a riposarsi in attesa della serata europea. In breve li segue Calhanoglu per fare spazio ad Asllani e nel finale Bastoni per l’esordio interista di Buchanan. Insieme al 4-0 di Arnautovic nel recupero è l’unico evento che regala interesse a una ripresa altrimenti superflua.

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