Inter, la giostra del gol. Inzaghi è una garanzia. E ora ha il vero Lautaro

La piacevole sensazione del gol è diventata un’abitudine. L’Inter marchiata Inzaghi, al quarto anno sulla panchina nerazzurra, ha una costante...

di MATTIA TODISCO
21 gennaio 2025
Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter con cui ha conquistato in panchina l’ultimo campionato italiano

Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter con cui ha conquistato in panchina l’ultimo campionato italiano

La piacevole sensazione del gol è diventata un’abitudine. L’Inter marchiata Inzaghi, al quarto anno sulla panchina nerazzurra, ha una costante che dura fin dalla prima stagione con l’attuale tecnico: segna. Tommaso, figlio dell’allenatore e oggi procuratore, ha evidenziato ieri sui propri social una statistica eloquente. Per la terza volta in carriera, Inzaghi è arrivato con una sua squadra a 51 gol fatti nelle prime venti partite di campionato. Gli era successo alla Lazio nel 2017/18, ha bissato con l’Inter 2021/22 e con quella attuale. Prima di lui, per trovare una squadra così prolifica bisognava tornare ai 57 centri della Juventus 1959/60.

Se poi c’è la necessità la squadra sa anche vincere 1-0, è accaduto per esempio a Venezia, ma non è la specialità della casa. L’Inter, di norma, centra ripetutamente il bersaglio e lo fa con tanti giocatori diversi. Il gol di Dumfries, per esempio, è stato il 14° di un difensore nerazzurro in questa stagione, mentre in attacco la squadra annovera il vice capocannoniere della Serie A (Marcus Thuram a 13, uno in meno di Retegui) e un Lautaro Martinez finalmente vicino ai suoi standard. Sbloccando la sfida con l’Empoli, l’argentino si è issato a 111 in A con lo stesso club, appaiando Icardi e puntando a Nyers, goleador straniero all-time dell’Inter e ad oggi ancora lontano con 133. Nelle tre stagioni completate con Inzaghi allenatore, il capitano nerazzurro non è mai andato sotto i 25 gol complessivi. Quest’anno, con Lautaro a lungo lontano dalla miglior condizione, il gioco del tecnico ha favorito la definitiva esplosione di Thuram.

Le 51 reti totali garantiscono ai campioni d’Italia la palma momentanea di miglior attacco del campionato e questo nonostante le punte “di riserva“ siano ancora al palo, eccezion fatta per la rete segnata da Correa al Verona. Taremi ha trovato il gol in Champions League e Supercoppa, Arnautovic solo nel torneo europeo. Nessuno dei due si è tolto lo sfizio di iscriversi a referto in A, un digiuno confermato anche nell’ultima gara con l’Empoli (in cui l’austriaco si è “consolato“ con un assist). Anche per questo, domani contro lo Sparta Praga, dovrebbe tornare dal 1’ la “ThuLa“, Thuram-Lautaro, coppia titolare a cui sarà affidato il compito di mettere in cascina tre punti fondamentali in chiave Champions. Inzaghi vuole evitare a tutti i costi le due partite di playoff della manifestazione, per farlo ha bisogno che l’Inter chiuda tra le prime otto del girone, dove è sempre stata grazie a un ottimo cammino. La sconfitta di Leverkusen ha messo un po’ di pressione in più.

Oltre al ritorno di Thuram, domani dovrebbero riprendersi una maglia dal 1’ Bastoni e Mkhitaryan. Non ancora Acerbi, dopo due convocazioni consecutive senza entrare in campo. Anche ieri il centrale ha lavorato a parte, oggi si deciderà se portarlo o meno a Praga per la sfida allo Sparta. Negli ultimi giorni di mercato Marotta e Ausilio valuteranno se sarà il caso di intervenire in difesa, viste le difficoltà dell’ex laziale. Sempre in tema infermeria, sono recuperati Frattesi (convocato con l’Empoli ma alle prese con un affaticamento muscolare) e Correa, non in lista Uefa.

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