Inter, la stella è spenta. Nerazzurri ormai scarichi. Il Sassuolo ha più fame

La corsa al record non basta, le motivazioni dei neroverdi fanno la differenza. Laurienté regala una speranza agli uomini di Ballardini. Pari annullato a Lautaro.

5 maggio 2024
Nerazzurri ormai scarichi. Il Sassuolo ha più fame

Nerazzurri ormai scarichi. Il Sassuolo ha più fame

di Mattia Todisco

Non è più la stessa Inter, dopo l’ubriacatura della festa scudetto. A Reggio Emilia, contro un Sassuolo a cui servono punti per la sopravvivenza, i nerazzurri perdono proprio come all’andata. Il gol decisivo, l’unico della gara, lo segna Laurienté, il migliore in campo, rientrato dopo un turno di squalifica e rivitalizzato dal cambio tattico di Ballardini, che passa al 3-5-2 e riceve dai suoi una prova di grande orgoglio, a fronte di una squadra che le energie sembra averle spese di recente per le celebrazioni tricolori. Le partite sempre in gol si fermano a 42 e ora la quota 100 punti non può più essere superata.

La sorpresa, alla lettura delle formazioni, non è soltanto il modulo ma anche Lipani, centrocampista classe 2005, a dare sostanza in mediana. Gli ospiti hanno davanti dei possibili record come motivazioni, mentre i neroverdi devono salvarsi e sulla bilancia il peso diverso si fa sentire. Sulle seconde palle ci arrivano spesso i giocatori di casa. Da bordo campo comincia a partire qualche urlaccio di Inzaghi, a cui la voglia di vincere non è passata dopo l’aritmetica certezza della seconda stella. Audero deve metterci una pezza importante sulla bordata di Lipani dalla distanza, sul lato opposto Lautaro (che non trova il bersaglio dal 28 febbraio) manda a lato un ottimo invito da destra di Dumfries. L’olandese non è però in gran serata quando si tratta di proteggere il fortino. Pasticcia ripetutamente in difesa e va troppo leggero nel contrasto con Doig, che gli ruba il pallone e firma l’assist per l’1-0 di Laurienté. Prova a farsi perdonare subito, l’interista, ma il suo diagonale finisce largo. Consigli sbarra la strada anche a Sanchez, poco prima della mezz’ora. Si comincia a giocare a una porta, le occasioni dei nerazzurri aumentano e a venti secondi da fine primo tempo Lautaro esulta per quello che sembra il gol del pareggio, se non fosse che la posizione dell’argentino è irregolare, colta grazie alla tecnologia.

I cambi, nella ripresa, arrivano presto. Ballardini perde Thorstvedt e inserisce Boloca, Inzaghi punta sul tridente con Arnautovic per Mkhitaryan e un altro giocatore offensivo come Cuadrado per Dumfries. Con Buchanan e Barella per Bastoni e Frattesi gli uomini dalla spiccata propensione offensiva aumentano ancora. Eppure l’Inter fatica ad accendersi, trovando un avversario che fa giustamente densità davanti a Consigli, limita al minimo i contropiede e bada al sodo. Erlic e Kumbulla spazzano via di testa e di piede i palloni che transitano in zona “calda“, Pinamonti battaglia su tutti i palloni. La lotta salvezza è ancora tutta da giocare.

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