Inter mai così padrona. Da Miki a Frattesi, dominio. Il Diavolo spazzato via

A San Siro 5-1 da urlo: doppietta dell’armeno, Thuram, Calha e Davide per l’exploit. Inzaghi si gode la quinta vittoria di fila nel derby e la vetta, Pioli torna sulla terra.

di GIULIO MOLA -
17 settembre 2023
Da Miki a Frattesi, dominio. Il Diavolo spazzato via

Da Miki a Frattesi, dominio. Il Diavolo spazzato via

Delirio Inter, disastro Milan. Con una “manita” che fa malissimo quanto un ceffone. Il derby della Madonnina terminato sotto il diluvio (di gol e non solo) è ancora nerazzurro e non per caso, visto che quello di ieri è il quinto successo di fila della squadra di Simone Inzaghi nel 2023 fra campionato, SuperCoppa Italiana e Champions League. Il 5-1 finale (non succedeva dal 24 marzo 1974) è la sintesi di una partita (quasi) a senso unico che lancia Martinez e soci in testa alla classifica da soli e a punteggio pieno. Con la seconda stella all’orizzonte.

I rossoneri, invece, continuano a soffrire di “sindrome da derby”: lo dicono i numeri, ovvero i 12 gol subìti dall’Inter (uno solo quello realizzato) quest’anno ed una cinquina di vittorie consecutive per i rivali che non precedenti nella storia. "Ma nei primi quattro minuti abbiamo tenuto palla solamente noi...", la riflessione che proprio non convince di Stefano Pioli. Il quale sperava di colmare una volta per tutte il gap fra le due squadre, confidando sul possesso palla e su eventuali strappi di Leao. Non è andata così. Milan travolto dai “cugini” in fuga e superato in classifica dalla Juve.

Attenta, concreta, consapevole e cinica l’Inter, che in novantacinque minuti porta avanti tutte le certezze del 2023. I nerazzurri demoliscono la fragilissima difesa avversaria orfana di Tomori e Kalulu con la doppietta dello “stilista” Mkhitaryan (primo gol contestato per una vigorosa spallata di Dumfries a Theo), un’altra rete spettacolare dell’indemoniato Thuram, il rigore dell’ex Calhanoglu e il sigillo finale di Frattesi. Bravissimo Inzaghi a disegnare un’altra partita perfetta, con ripartenze micidiali e pressing asfissiante. Simone, ancora una volta elogiato dall’ad Marotta, stravince ancora una volta il duello col collega Pioli, che ha pochi giorni per rimettere insieme i cocci in vista dell’arrivo del Newcastle martedì a San Siro. L’allenatore rossonero sa che i suoi sono stati in partita solo per qualche minuto dopo il gol della speranza di Leao, e si aspettava ben altri effetti speciali, soprattutto di Theo Hernandez e magari di Pulisic, quasi anonime comparse.

A differenza di Henrikh Mkhitaryan, autore di una doppietta e dell’assist finale. Un professore in cattedra a San Siro, un campione rinato, un punto di riferimento insostituibile (ma tanto Frattesi i suoi spazi li trova comunque): "Sapevamo che era una gara importantissima e da vincere – dice l’armeno –. Sappiamo bene qual è il nostro obiettivo, il gruppo è unito e il mister sa scegliere chi può dare il massimo per l’obiettivo seconda stella...".

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