Inter pronta: "C’è un clima straordinario". Lautaro, Barella e Bastoni sanno come si fa

Marotta si lascia andare: "Ci stiamo concentrando su un appuntamento storico". Il bis di chi ha vinto il titolo anche con Conte

di MATTIA TODISCO -
20 aprile 2024
Inter pronta: "C’è un clima straordinario". Lautaro, Barella e Bastoni sanno come si fa

Inter pronta: "C’è un clima straordinario". Lautaro, Barella e Bastoni sanno come si fa

A cercare di entrare nella storia sarà un’Inter dei fedelissimi. Ci si entrerà comunque, vincendo uno scudetto a cui mancano i crismi dell’aritmetica, ma con 14 punti di vantaggio a sei giornate dalla fine persino i più scaramantici hanno cominciato a pregustare il momento del trionfo. Potrebbe arrivare nel derby di lunedì sera, contro il Milan. Sarebbe un motivo in più di sfottò contro i rivali cittadini, che tre stagioni fa festeggiarono per due soli punti dopo aver vinto in rimonta il derby di ritorno a febbraio e aver lanciato una clamorosa rimonta sulla squadra di Inzaghi, allora al suo primo anno in nerazzurro. La vittoria dello scudetto, la seconda stella appuntata sul petto prima del Milan, saranno un modo per eliminare quella delusione, sia per l’allenatore che per alcuni dei giocatori che già allora facevano parte della rosa. Le sessioni di mercato in mezzo hanno fatto sì che qualcuno partisse. Nomi importanti, il cui addio ha portato denari nelle casse da reinvestire in nuovi titolari. Ma c’è anche chi è rimasto e quella rivalità coi rossoneri la sente. Qualcuno la soddisfazione del tricolore se l’era tolta l’anno prima, sotto la guida di Antonio Conte. Altri no e in ogni caso la delusione è stata evidente. "Si comincia a respirare un clima da derby, è normale che per noi rappresenta non solo una stracittadina, ma qualcosa di ancora più straordinario e ci stiamo concentrando su quel che può essere un avvenimento storico", ha dichiarato ieri l’amministratore delegato nerazzurro, Beppe Marotta.

In prima fila tra i calciatori che aspettano questa partita c’è il capitano, Lautaro Martinez. Uno che nei derby si esalta e la cui eccezione sono state le sfide al Milan in cui non ha segnato, più che quelle in cui ha centrato il bersaglio. Come ha avuto modo di ricordare di recente rispondendo ad Alessandro Costacurta, che lo aveva pungolato per le sue prestazioni in alcune gare di cartello, ha messo anche il sigillo nella semifinale di ritorno di Champions League del 2023. Al suo fianco Nicolò Barella, altro giocatore a cui Inzaghi non rinuncerebbe mai e che finora al Diavolo ha segnato una volta in carriera, ma quando era al Cagliari e in una partita che perse 2-1. Con l’Inter, invece, un assist per Lukaku al suo primo anno di Inter, tante battaglie soprattutto con Tonali fino allo scorso anno. Un elemento fondamentale. Nella schiera degli interisti che hanno già uno scudetto in bacheca c’è anche Alessandro Bastoni, un altro reduce del periodo “contiano“, passato da giovane di belle speranze a titolarissimo proprio sotto l’egida dell’ex ct.

Nello zoccolo duro italiano, il più tifoso tra gli interisti è Federico Dimarco e lui lo scudetto non lo ha mai vinto. Proprio Conte decise che il ragazzo non era pronto e ne caldeggiò l’addio verso Verona, dove con Juric arrivò la maturazione e il successivo rientro nei ranghi. Un ritorno a casa arrivato però solo dopo il passaggio di consegne a Inzaghi, che lo ha dapprima utilizzato da terzo in difesa e da quinto a centrocampo, fino a convincersi (grazie anche alle prestazioni in nazionale con Mancini) che la migliore destinazione fosse quella a tutta fascia, dove oggi il ragazzo cresciuto nel vivaio interista è diventato uno dei giocatori più forti della capolista.

Nonché quello a cui va il megafono quando c’è da festeggiare un trionfo insieme agli ultras, visto che fino a pochi anni fa era con loro a incitare i suoi predecessori.

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