Inter, riflettori sull’ex. Sanchez, maravilla di Udine. Il cileno ritrova le sue origini

Due gol e tre assist nelle ultime sette per la punta che spera ancora nel rinnovo. Protagonista in Friuli per tre stagioni, sfiorò i nerazzurri ma scelse il Barcellona.

di MATTIA TODISCO -
6 aprile 2024
Sanchez, maravilla di Udine. Il cileno ritrova le sue origini

Sanchez, maravilla di Udine. Il cileno ritrova le sue origini

Nel file degli affari mancati tra Udinese e Inter, l’ultimo nome che compare è quello di Lazar Samardzic, a un passo dai nerazzurri la scorsa estate con tanto di visite mediche svolte, prima dello strappo tra i dirigenti di via della Liberazione e il padre agente del centrocampista. Ad Appiano si allena invece regolarmente Alexis Sanchez, uno che alla fine la casacca dell’Inter è riuscito a indossarla, ma ha dovuto fare un giro largo. A Udine ha formato una favolosa coppia d’attacco con Totò Di Natale, l’allora ds nerazzurro Branca imbastì nel 2011 la trattativa per portarlo a Milano con un’articolata formula, finché il possidente Barcellona non s’intromise strappando il sì del giocatore e del club d’appartenenza. Sanchez ce l’ha fatta comunque a trasferirsi all’Inter e questa è la sua seconda avventura, con l’intermezzo di un anno all’Olympique Marsiglia e il ritorno per conquistare un nuovo scudetto (vicinissimo) dopo quello a cui ha contribuito nel 2021.

Non è più il furetto ammirato in Friuli, tre stagioni di cui l’ultima con una clamorosa esplosione. Tredici primavere più tardi, quello che non è cambiato è giusto lo spirito da vincente del cileno. Uno che per tornare all’Inter ha accettato un ingaggio nettamente minore rispetto a quelli faraonici percepiti fino al suo primo arrivo nel capoluogo lombardo, con un accordo di una sola stagione e conscio di essere un trentacinquenne a cui restano pochi colpi in canna. La maggior parte della stagione l’ha vissuta in panchina a vedere Martinez e Thuram, ma anche Arnautovic come prima alternativa, quindi davanti a lui nelle gerarchie. In compenso Sanchez ha avuto meno problemi fisici dell’austriaco, con cui condivide i numeri: 4 gol e 3 assist per entrambi, il cileno giocando un centinaio di minuti in meno e soprattutto (tolte due reti più datate) costruendo il totale quasi tutto nelle ultime sette partite. La macchia della stagione è il rigore fallito nella serie decisiva contro l’Atletico Madrid, negli ottavi di Champions, gara nella quale non era entrato male e che ha visto un brutto epilogo anche per gli errori di Klaassen e Martinez.

Di rinnovo ad oggi non se ne sta parlando, è più no che sì, ma non va nemmeno escluso a priori. Molto dipenderà da quello che sarà l’input finale di Zhang (o di chi eventualmente subentrerà) ai dirigenti per il mercato. Taremi è prenotato, a Marotta e Ausilio piacerebbe Gudmundsson, ma servono denari da reperire con le cessioni e non è scontato che arrivino.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su