Inter, trattativa a oltranza. Altro maxi prestito: sì di Pimco, ma Oaktree pone le condizioni. L’ipotesi di un nuovo acquirente

Lunedì la scadenza del finanziamento, il club nerazzurro ne ha rinegoziato uno da 430 milioni . Si cerca di evitare l’escussione del pegno e di dover bloccare operazioni già in atto sul mercato.

di MATTIA TODISCO -
18 maggio 2024
Altro maxi prestito: sì di Pimco,  ma Oaktree pone le condizioni. L’ipotesi di un nuovo acquirente

Altro maxi prestito: sì di Pimco, ma Oaktree pone le condizioni. L’ipotesi di un nuovo acquirente

Andrà avanti a oltranza nei prossimi giorni la trattativa che vede coinvolte Inter, Oaktree e Pimco per il rifinanziamento del prestito in scadenza lunedì prossimo, versato dal private equity americano tre anni fa per 270 milioni a Grand Tower Sarl (controllante del club nerazzurro), saliti nel frattempo a quota 385 per effetto degli interessi. Al fine di restituire la somma, Steven Zhang ha praticamente chiuso l’accordo con Pimco per avere un nuovo finanziamento da 430 milioni di euro, parte dei quali dovrebbe essere girato proprio a Oaktree, evitando così l’escussione del pegno (le quote della società di viale della Liberazione). Il private equity sta però provando ad ottenere le migliori condizioni possibili, che non passerebbero da un rifinanziamento biennale accordato da Pimco a Suning con tasso al 12%, lo stesso garantito da Oaktree nell’accordo tuttora in essere. Al contrario, la speranza sarebbe quella di trovare più a breve termine un acquirente per l’Inter, in modo da poter incassare una percentuale sulla somma incassata (prevista contrattualmente) e che non verrebbe incassata a breve se il nuovo finanziamento dovesse andare in porto.

I tempi sono strettissimi e Oaktree ha il coltello dalla parte del manico. La scadenza del 20 maggio può essere facilmente aggirabile, se le parti hanno la comune intenzione di continuare a trattare, ma se una delle due è per la rottura il rischio è l’immediato cambio di proprietà. Lunedì in Lussemburgo, dove ha sede Grand Tower, è festa nazionale: qualora le carte in mano alle parti lo consentissero, Oaktree potrebbe anche chiedere una soluzione entro domani, non concedendo nemmeno la proroga di 24 ore per la festività. Se invece l’intenzione non è quella di escutere il pegno, bensì semplicemente di trovare un accordo alle proprie condizioni (magari escludendo Pimco dalla partita e chiudendo un riscadenziamento di un anno a tassi superiori a quello attuale) la data cerchiata sul calendario diventerebbe meno centrale.

Dalla volontà di Oaktree dipendono anche le tempistiche di un eventuale cambio della guardia. Gli accordi prevedono che a Zhang venga comunque resa la differenza tra quanto prestato e l’attuale valore di mercato dell’Inter, ma quest’ultimo andrebbe deciso tramite una perizia di un advisor individuato dalle parti ed è un processo per il quale servirebbero non meno di due-tre mesi. Nel frattempo, però, Suning non sarebbe più al comando e il rischio per il management sarebbe quello di dover ridiscutere anche operazioni già portate a compimento, dagli affari Taremi-Zielinski a zero fino ai rinnovi con Inzaghi, Barella e Lautaro, tutti in dirittura d’arrivo.

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