Inzaghi e un’Inter fatta per l’Europa. Il mondiale per club porta un tesoro

Nel 2025 i nerazzurri prenderanno parte alla kermesse che porta almeno 50 milioni nelle casse

di MATTIA TODISCO -
10 novembre 2023
Inzaghi e un’Inter fatta per l’Europa. Il mondiale per club porta un tesoro

Inzaghi e un’Inter fatta per l’Europa. Il mondiale per club porta un tesoro

L’obiettivo della qualificazione agli ottavi di Champions League è il primo centrato della stagione interista. Accade da tre anni consecutivi, da quando Inzaghi ha preso in mano la squadra nerazzurra sfatando il tabù delle continue uscite di scena ai gironi. Era infatti accaduto due volte a Spalletti e altrettante a Conte, di dover lasciare la competizione al termine delle prime sei gare. Chi del tagliato traguardo sottolinea l’impresa non ultraterrena di mettersi alle spalle formazioni tutte di un rango sottostante, dimentica che in quell’infelice quartetto di annate in Coppa l’Inter ha lasciato il torneo sia quando i pronostici indicavano altrove, sia quando l’urna era stata più benevola.

Passi uscire se nel gruppo hai Barcellona e Borussia Dortmund (primo anno di Conte), meno se al tuo posto si qualifica il Borussia Moenchengladbach e addirittura lo Shakthar come terza per l’Europa League, detto che quell’annata si concluderà con lo scudetto. Oppure ancora, nel 2019, un buonissimo Tottenham a braccetto col Barcellona, ma con l’Inter che pareggia l’ultima in casa contro il PSV e finisce a pari merito con gli Spurs. A Inzaghi non è servito alcun calcolo. Già nella passata stagione aveva sfiorato la qualificazione con 180’ d’anticipo, nonostante avesse Bayern Monaco e Barcellona di fronte. Se Asllani avesse concretizzato la chance in extremis al Camp Nou, poco prima del 3-3 blaugrana, non ci sarebbe stato bisogno nemmeno della gara successiva in cui è stato staccato il biglietto. Stavolta l’Inter ha chiuso il discorso ancor prima, vincendo tre volte e pareggiando una, gestendo al meglio gli sforzi e garantendosi un periodo post-sosta in cui potrà concentrarsi su un calendario complicato in campionato (trasferte con Juventus, Napoli e Lazio prima di Natale) senza l’affanno del risultato ad ogni costo in Coppa. Il lavoro non è concluso, come detto da tanti protagonisti nel post-partita in Austria, c’è una prima posizione da conquistare che può garantire soldi e un possibile accoppiamento più morbido agli ottavi, posto che anche dalla vetta si può pescare la rivale complicata e che l’Inter seconda di un anno fa prese il Porto, invece delle corazzate.

Fra gli obiettivi centrati c’è anche la presenza, grazie al ranking, nel Mondiale per club 2025. Un montepremi da 2,5 miliardi e un assegno da 100 milioni per chi vincerà, con un minimo garantito di 50 ai partecipanti. Un’altra decina arriveranno in tempi più stretti grazie agli ottavi di Champions League. Fondi che aiuteranno enormemente la proprietà, alle prese con un bilancio in cui competitività e sostenibilità faticano a convivere, nonostante un costante player trading sul calciomercato. Ci sono scelte da prendere rapidamente, tra un possibile rifinanziamento del debito con Oaktree e una cessione a chi si eventualmente busserà alla porta di Steven Zhang. "Dove alleno io aumentano i ricavi e si vincono trofei", disse Inzaghi a fine settembre 2022. Sembrava una "mourinhata". Oggi assomiglia di più alla realtà.

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