Inzaghi-Inter per altri due anni. Primato, finali, titoli e derby vicino Inzaghi e un rinnovo più che dovuto

Zhang ha mantenuto la promessa fatta all’indomani della finale di Coppa Italia con la Fiorentina. Il tecnico firma, come annunciato da tempo: ma in vista del Milan è un atto che vale ancora di più.

di GIULIO MOLA -
6 settembre 2023
Primato, finali, titoli e derby vicino  Inzaghi e un rinnovo più che dovuto

Primato, finali, titoli e derby vicino Inzaghi e un rinnovo più che dovuto

di Giulio Mola

Momento migliore non poteva esserci per ufficializzare una notizia che era nell’aria da più di un mese: Simone Inzaghi, arrivato secondo nella classifica Uefa dei migliori allenatori europei, sarà alla guida dell’Inter ancora per due stagioni. Almeno. E tre anni consecutivi sulla panchina nerazzurra è una rarità, non accadeva dai tempi di Mancini. L’atteso annuncio del club è arrivato ieri mattina, ratificando l’accordo verbale già raggiunto fra le parti durante la tournée estiva in Giappone: "FC Internazionale Milano è felice di comunicare il rinnovo di contratto dell’allenatore Simone Inzaghi. Grazie al nuovo accordo, il tecnico sarà alla guida dei nerazzurri fino al 2025".

Un prolungamento che si è fatto attendere, dunque, formalizzato dopo un’estate complicata (fra i vincoli di spesa imposti dalla proprietà, quelli previsti dal “Settlement agreement“ della Uefa e i capricci di alcuni calciatori come Lukaku non è stato affatto un calciomercato semplice quello condotto da Marotta, Ausilio e Baccin). Accordo che però, di fatto, mai è stato in discussione. Proprio perché a prometterlo all’allenatore era stato il presidente Steven Zhang in persona dopo la finale di Coppa Italia vinta con la Fiorentina nella notte dell’Olimpico. Inzaghi non solo si è meritato la conferma ma pure un ritocco dell’ingaggio visto che andrà a guadagnare 5,5 milioni netti (con la possibilità di arrivare a 6 grazie ai corposi bonus inclusi). Premio giustissimo. Perché alla base del rinnovo c’è un lavoro eccezionale e i risultati ottenuti, comprese le tre vittorie e la testa della classifica (otto gol realizzati e zero subìti) in questo primo scorcio di stagione. Aspettando il primo attesissimo derby stagionale.

Inzaghi ha fatto progressi sotto tuti i punti di vista: è cresciuta la squadra, prima di tutto. Ma è maturato anche lui in panchina, e di conseguenza sono arrivate le vittorie e si è rafforzato il rapporto con la dirigenza e all’interno dello spogliatoio. Eppure tutto ciò sembrava impossibile nella scorsa primavera quando il tecnico piacentino ha attraversato momenti davvero complicati, messo in discussione dalla critica, da parte della tifoseria e anche dai dirigenti viste le ripetute sconfitte in campionato. Nel mese di marzo il rinnovo era lontanissimo, anzi già aleggiavano sulla panchina di Simone i fantasmi di De Zerbi e Thiago Motta.

Ma il grande epilogo di stagione in crescendo e soprattutto l’inaspettata finale di Champions League per l’Inter (traguardo sfumato sul più bello dopo aver lottato alla pari col City) hanno convinto gli scettici. Ma, quel che è più importante, è riuscito a consolidare il legame con il club che ha deciso di puntare ancora su di lui. L’ottima partenza in campionato ha confermato quanto di buono fatto dall’allenatore che ora può lavorare più tranquillo per continuare il percorso che in due anni ha portato per due volte alla vittoria della Coppa Italia, altrettante della Supercoppa, e all’ultimo atto della più prestigiosa competizione continentale. Nella stagione appena iniziata l’obiettivo dichiarato è vincere lo scudetto, per cucirsi sulle maglie la seconda stella. E il condottiero Inzaghi vuole entrare ora più che mai nella storia del club.

Adesso testa al derby. Dieci giorni di infinita e snervante attesa, aspettando il ritorno dei nazionali. Ma con la consapevolezza di avere un gruppo fortissimo. Perché non si diventa per caso vicecampioni d’Europa.

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