La calma di Inzaghi. "Senza Lautaro, ma l’approccio è quello giusto»

È una questione di coerenza. Se i precedenti non contavano quando aveva vinto sei derby di fila, non possono farlo...

di MATTIA TODISCO
2 aprile 2025
Simone Inzaghi gestisce l’Inter sapendo di correre anche per lo scudetto e la Champions

Simone Inzaghi gestisce l’Inter sapendo di correre anche per lo scudetto e la Champions

È una questione di coerenza. Se i precedenti non contavano quando aveva vinto sei derby di fila, non possono farlo nemmeno ora, che da tre non si vede vittoria. È un concetto che Simone Inzaghi ripete, alla vigilia della prima stracittadina delle semifinali di Coppa Italia. Deve evitare, il tecnico, che la sfida ai rossoneri diventi in prima battuta un tarlo psicologico. Che l’aura negativa spesso vista negli ultimi anni dalla parte opposta della barricata, dopo la sfilza di ko consecutivi, si appiccichi ai suoi giocatori. Devono quindi sparire, dalla mente dei nerazzurri, i ricordi del 2-1 subito in campionato all’andata, il 3-2 (da 2-0 avanti) nella finale di Supercoppa Italiana e l’1-1 in A acciuffato nel finale dopo aver colpito tre pali. In nessuna di queste gare l’Inter ha mostrato quella brillantezza vista, ad esempio, nel primo tempo contro l’Udinese, sulla cui qualità il tecnico si è soffermato anche ieri, non negando il calo che ha contraddistinto la ripresa. "Bisognerà avere lo stesso approccio e far girare gli episodi in maniera diversa rispetto alle ultime gare col Milan", riassume Inzaghi, la cui squadra ha patito domenica (non il primo caso in stagione) un eccesso di gestione e forse anche un calo di energie mentali e fisiche, contro cui bisognerà combattere pur con un turnover obbligatoriamente ridotto. Le defezioni registrate con l’Udinese si replicheranno stasera al Meazza. Fuori Zielinski, Dumfries, Lautaro ("Speriamo di averlo a Parma, ma non ci sono certezze", aggiunge Inzaghi), ancora un po’ acciaccato De Vrij. Con Josep Martinez tra i pali per Sommer, permane il ballottaggio Pavard-Bisseck a destra in difesa, dove torna dalla squalifica Bastoni. È invece appiedato dal giudice sportivo Asllani ed è per questo che in regia verrà confermato Calhanoglu, con Barella (che il turno di stop dovrà osservarlo sabato a Parma) e Frattesi o Mkhitaryan. Darmian e Carlos Augusto dovrebbero essere gli esterni, Thuram-Correa la coppia d’attacco per non sovraccaricare ulteriormente Arnautovic, dopo la botta presa nella prima ora di gioco domenica scorsa.

Sarà una sfida sui 180’, di cui la seconda metà col pubblico a favore per l’Inter, che ha vinto gli ultimi due incroci nel torneo: i quarti in gara unica del 2021 (2–1) e il doppio confronto finito 0-0 e 3-0 nella semifinale di due anni fa. Quel ritorno fu anche il primo successo nella stracittadina milanese di Inzaghi, che ora spera di rivivere la stessa gioia per centrare la finale. Andrebbe così a caccia della Coppa già vinta sei volte in carriera tra calciatore e allenatore, le ultime due da tecnico dell’Inter.

Probabile formazione (3-5-2): J. Martinez; Bisseck, Acerbi, Bastoni; Darmian, Frattesi, Calhanoglu, Barella, Carlos Augusto; Correa, Thuram. All. Inzaghi.

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