La partita di Calhanoglu. Col Milan un conto aperto

Da ex due reti su rigore, prestazioni da protagonista e parole al veleno. Il regista turco sogna di mettere il sigillo scudetto proprio nella sfida più attesa.

di MATTIA TODISCO -
19 aprile 2024
La partita di Calhanoglu. Col Milan un conto aperto

La partita di Calhanoglu. Col Milan un conto aperto

Per alcuni dei giocatori nerazzurri, lo scudetto che verrà non sarà il primo. C’è chi lo ha già conquistato, sempre con l’Inter tre anni fa. Altri hanno comunque messo in bacheca campionati tra i top 5 d’Europa come Pavard e poi c’è chi attende di alzare la coppa dello scudetto perché sarebbe il primo trionfo di quelli da mettere in bella vista nella propria vetrina. Hakan Calhanoglu appartiene a questa schiera. Tutto quello che ha conquistato in carriera è arrivato con l’Inter: tre volte la Supercoppa Italiana, due la Coppa Italia. Al suo primo anno in nerazzurro gli è sfuggito lo scudetto per due punti, perso in favore della squadra che aveva lasciato nella stagione precedente, nonostante un gol su rigore nel derby d’andata finito 1-1. E pensare che in quella stessa partita l’Inter ne ha avuto un secondo e che Lautaro lo ha fallito, scelta difficile da comprendere considerando la media non eccelsa dell’argentino dagli undici metri e il fatto che il turco ne ha invece messi nel sacco quindici su quindici in Serie A.

Non ci sono dubbi che, se capiterà un penalty da trasformare lunedì sera, la palla la prenderà in mano Calhanoglu. I festeggiamenti rossoneri del 2022, nei quali è stato tirato in ballo non solo dai tifosi ma anche da alcuni suoi ex compagni di squadra, non gli sono andati giù e nulla ha fatto per nasconderlo. Quando l’Inter ha vinto la Supercoppa Italiana nel 2023 in Arabia ha avuto parole di fuoco, poi ha deciso di riportare tutto in un alveo di reciproca correttezza con delle dichiarazioni più posate, ma la tifoseria avversaria continua a pungerlo tanto quanto quella interista oggi lo adora. Trasformato in regista da Simone Inzaghi, Calhanoglu si sente molto forte nel ruolo che ricopre da un paio di stagioni, ancor più di quanto non fosse nelle posizioni di trequartista (al Milan) o di mezzala (primo anno all’Inter). Ha prolungato il contratto che lo lega ai nerazzurri rifiutando la cessione in Arabia Saudita, coadiuvato nella scelta dalla società che non aveva intenzione di privarsi dei suoi servigi. Dopo cinque stracittadine vinte di seguito, lunedì giocherà con la prospettiva di aggiungerne e vincerne ancora altre. Finora da ex ha quasi sempre offerto prestazioni di alto livello. Non solo il rigore realizzato nella prima sfida da ex, ma anche un clamoroso bis sfiorato nella semifinale di ritorno di Champions League dell’anno passato: un collo esterno destro in corsa stampato in pieno sul palo quando già i suoi erano avanti di due reti. Infine un altro rigore nel 5-1 della partita d’andata. Il terzo centro di un confronto in cui, di nuovo, ha fatto di tutto per farsi rimpiangere.

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