La storia. Cordaz d’Arabia: dalla panchina alla ricca Saudi Pro League

Alex fino a qualche mese fa era il terzo portiere dell’Inter. Oggi gioca con CR7 e Brozovic e guadagna 1 milione di euro.

7 settembre 2023
Cordaz d’Arabia: dalla panchina  alla ricca Saudi Pro League

Cordaz d’Arabia: dalla panchina alla ricca Saudi Pro League

Dopo un percorso condiviso lungo 24 anni, da alcune settimane Alex Cordaz e l’Inter si sono separati: il portiere nerazzurro, infatti, ha trovato una nuova vita al tramonto di una lunga carriera, con tanto di ingaggio quintuplicato, proprio laddove negli ultimi mesi tanti campioni dal curriculum più accattivante sono emigrati, ovvero l’Arabia Saudita. A dimostrazione del fatto che alla corte degli sceicchi ci vanno un po’ tutti, non solo i fuoriclasse ma anche umili gregari magari poco utilizzati nelle ultime stagioni.

I nerazzurri prelevarono Cordaz dalla Reggiana a soli 17 anni nel 2000, (si ricordano i successi nel Torneo di Viareggio e nel campionato Primavera nel 2002) e il 2004 ha segnato il debutto con la prima squadra in Coppa Italia contro la Juventus. Spezia, Acireale, Pizzighettone, Treviso, Lugano, Cittadella, Gorica, Parma e Crotone hanno poi costellato la sua carriera, terminata in Italia con il ritorno ad Appiano Gentile 19 anni dopo, come terza scelta tra i pali: senza mai scendere in campo, in due stagioni Alex ha festeggiato quattro trofei, trovando il tanto atteso debutto in serie A il 3 giugno 2023, all’ultima giornata di campionato contro il Torino, subentrando a capitan Handanovic e collezionando così la seconda presenza in assoluto con i nerazzurri (memorabile una super parata su Sanabria).

Il richiamo del Medio Oriente e delle sue allettanti prospettive è arrivato però anche alle orecchie di Alex. Il quale, così, alla non verdissima età di 40 anni, ha raggiunto l’ex compagno Brozovic e Cristiano Ronaldo all’Al Nassr, per diventare il secondo portiere alle spalle di Ospina, guadagnando 1 milione di euro più ricchi bonus.

Una nuova avventura, dunque, è iniziata, a dimostrazione del fatto che le nuove frontiere calcistiche non rischiano solo di "fare danni" al calcio europeo ma possono rappresentare anche delle seconde chances imprevedibili.

Ilaria Checchi

Continua a leggere tutte le notizie di sport su