L’ad pensa positivo per il rinnovo di Lautaro. Marotta: "Zielinski, chance da inseguire»

Il presidente dell'Inter, Steven Zhang, è ancora assente durante la partita contro la Juventus. Beppe Marotta, amministratore delegato, parla dell'importanza del match e dei possibili acquisti. Benjamin Pavard si distingue come protagonista nel derby d'Italia.

di MATTIA TODISCO -
5 febbraio 2024

L’eccezione si è fatta consuetudine. Al grande evento, Inter-Juventus, la partita scudetto, manca ancora Steven Zhang. Il presidente nerazzurro tifa a distanza, come fa ormai da inizio stagione, come accaduto in tutti gli appuntamenti di grido, dal derby di Milano alla Supercoppa Italiana, passando ora per il confronto con i bianconeri e chissà se sarà lo stesso anche in Champions League il 20 febbraio, quando si tornerà in Coppa per l’andata degli ottavi di finale contro l’Atletico Madrid. L’onere di parlare a nome del club lo sta prendendo da tempo Beppe Marotta, l’amministratore delegato per la parte sportiva, chiamato anche ieri a esprimersi sui temi d’attualità, dall’importanza della partita con la Juventus alle voci di mercato riguardanti un accordo ormai imminente con Piotr Zielinski. "Stiamo andando alla ricerca di una rosa sempre più competitiva con titolari e co-titolari. Opportunità come Zielinski o altri giocatori abbiamo il dovere di perseguirle - afferma il Ceo nerazzurro -. Il rinnovo di Lautaro? Ci siamo fermati visti gli impegni, riprenderemo con calma le trattative. Ci vuole tempo, ma i rapporti sono splendidi e non vedo preoccupazioni eccessive".

Poi cominciano le ostilità e lo stadio risponde presente. Già nel pre-gara con la coreografia organizzata dallo sponsor Qatar Airways, a cui si aggiunge quella della Curva Nord, presente con un’enorme Medusa e sotto la scritta "A guardia della città, incrociarla è come accogliere una luce il cui bagliore accecante è quello della notte".

Rispetto all’andata c’è un titolare in più nell’Inter, Benjamin Pavard, divenuto col tempo uno degli idoli proprio degli ultras per la costante partecipazione ai festeggiamenti post-partita anche quando aveva un tutore al ginocchio a Bergamo, nonché per una serie di prestazioni che finora hanno giustificato l’investimento. Nel suo primo derby d’Italia dà un occhio a Yildiz, anche se il giovane attaccante arretra spesso smarcandosi dalla zona del francese. Soprattutto va in chiusura su Vlahovic aiutando Acerbi, risultando determinante quando il serbo si allunga troppo un pallone con tanto spazio davanti e getta alle ortiche la chance del possibile vantaggio bianconero, stoppato proprio da Pavard. Fa lo stesso quando Kostic supera la marcatura di Darmian o semplicemente lo sviluppo dell’azione crea il faccia a faccia tra i due. Nella ripresa ferma Chiesa lanciato verso la porta. Il tutto senza disdegnare le avanzate: l’autogol di Gatti arriva da un tentativo in mezza rovesciata che, se riuscito, avrebbe fatto cadere lo stadio.

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