Le verità di Marotta. Inter fra Zhang e Oaktree: "Il nostro presidente se ne occuperà presto»

L’ad: "Sono legato al club fino al 2027 e sto benissimo. Non sarò il numero 1 in Figc"

di GIULIO MOLA -
19 marzo 2024
Inter fra Zhang e Oaktree: "Il nostro presidente  se ne occuperà presto"

Inter fra Zhang e Oaktree: "Il nostro presidente se ne occuperà presto"

Dalla frenata col Napoli al futuro del club, dallo scudetto che si avvicina ad eventuali nuove esperienze personali. Davanti alle telecamere della Rai racconta le sue verità Beppe Marotta, mentre si gode il primo posto in solitaria dell’Inter: 14 punti di vantaggio sulla seconda a nove giornate dalla fine sono un tesoro impossibile da dilapidare (e neppure la “grana“ Acerbi può scalfire la stagione super della capolista). Vero, i nerazzurri avevano abituato molto bene i loro tifosi, ma adesso bisogna badare all’obiettivo, anche perché è fisiologico, come accaduto contro il Napoli e l’Atletico Madrid, accusare la stanchezza in questo scorcio di stagione.

"L’eliminazione dalla Champions n on ha modificato i nostri piani futuri perché la sintesi più bella è nello striscione della Curva, “Fieri di voi” apparso all’arrivo della squadra domenica sera a San Siro. Siamo fieri e contenti dei giocatori, anche perché in campionato vincono i più forti dopo trentotto tappe. L’uscita dall’Europa non sminuisce il nostro valore.Quando si è un grande club bisogna convivere anche con queste critiche feroci. Ma con la consapevolezza di un cammino che ci sta vedendo portare avanti una stagione bellissima. Il campionato italiano se lo aggiudica la squadra più forte in assoluto, le competizioni europee non sempre vengono vinte dalle squadre più forti: ci sono tante componenti, dal sorteggio agli infortuni".

Capitolo rinnovi, argomento di strettissima attualità (ieri il procuratore di De Vrij ha aperto alla possibile permanenza del suo assistito). "Non ci sono problemi nel momento in cui le posizioni convergono nel proseguire. È il caso di Lautaro e lo sarà sicuramente con Inzaghi perché l’Inter è cresciuta e lui oggi è un tecnico titolato. È arrivato alle “nomination“ per il miglior tecnico e allena l’Inter che è una grande società. Vorremmo proseguire, ha il contratto fino al 2025 e ci sono i presupposti affinché resti".

Dice di più sul tecnico, a dimostrazione di quanto siano cresciuti affetto e stima partita dopo partita: "Inzaghi ha una grande qualità di apprendimento in quelle che sono le dinamiche di una squadra importante come l’Inter – prosegue Marotta -. Qui c’è una pressione molto più forte che alla Lazio, ha forgiato un gruppo di ragazzi giovani e portato un modello di gioco vincente e di qualità. Il gruppo è cresciuto con lui in autostima, anche in Europa. Vogliamo proseguire sapendo che dietro c’è una società che lo supporta da tutti i punti di vista".

Il discorso scivola poi sul futuro dell’Inter intesa come società. C’è ancora grande incertezza, perché il prossimo 20 maggio scadrà il finanziamento concesso dal fondo Oaktree a Steven Zhang, che in cambio ha dato in pegno le azioni del club nerazzurro. Su questo Marotta, pur mostrando ottimismo, preferisce non sbilanciarsi. "È una questione di pertinenza della proprietà. Non entro nel merito - spiega l’ad dell’Inter -. La proprietà è presente e non abbiamo nessun problema. Gestiamo la società con tranquillità e stiamo programmando il futuro. Sono certo che questa tematica sarà affrontata dal presidente al più presto, per il bene e la storia dell’Inter, nel rispetto dei tifosi".

Chiosa finale è invece sui possibili scenari riguardanti lo stesso Marotta, già in passato accostato a posizioni di vertice nel Palazzo del calcio: "Sono legato fino al 2027 con l’Inter e mi trovo benissimo – il commento sulle indiscrezioni che lo volevano prossimo presidente FIGC dopo Gabriele Gravina -. È chiaro che nel 2027 avrò anche 70 anni e potrei dedicarmi sì allo sport, nell’ambito magari di tematiche sociali e nella valorizzazione dei nostri giovani che ancora non riescono a svolgere l’attività secondo i canoni giusti. Lo farei con grande divertimento. Una responsabilità come quella in Federazione non mi interessa, pur guardando con grande rispetto al ruolo di presidente".

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