L'Inter cala il tris: Toro sconfitto 0-3 con Thuram, Lautaro e Calhanoglu

I nerazzurri si insabbiano nel primo tempo ma volano nel secondo: l'infortunio di Schuurs e i cambi di Inzaghi portano al quarto successo esterno. Domani tocca a Milan e Juve

di MANUEL MINGUZZI
21 ottobre 2023
Lautaro esulta dopo il gol (Ansa)

Lautaro esulta dopo il gol (Ansa)

Torino, 21 ottobre 2023 - Torna alla vittoria l’Inter e momentaneamente si prende anche la vetta della classifica in attesa di Milan-Juve di domenica. Bastano tre gol nella ripresa, prima ThuramLautaro in pochi minuti, poi tris di Calhanoglu su rigore in pieno recupero, per battere un coriaceo Torino che ha dovuto abbassare le corna con l’infortunio, grave, di Schuurs. Dopo un primo tempo abbastanza brutto e sotto ritmo, i cambi di Inzaghi hanno dato la sveglia alla squadra che ha risposto con due gol in pochi minuti, poi rinsaldati nel finale con il turco. I granata avevano ipnotizzato bene la manovra nerazzurra nei primi 45 minuti, ma l’ennesimo infortunio in difesa ha condannato Juric alla sconfitta e la panchina lunga nerazzurra ha fatto il resto. Il successo vale il quarto di fila in trasferta, a rimpinguare una classifica impoverita dalla sconfitta interna con il Sassuolo e il pareggio col Bologna prima della sosta. Inzaghi ritrova i tre punti e rilancia le quotazioni dell’Inter nella corsa alla seconda stella. Ora la palla passa a Pioli e Allegri che si affronteranno nel posticipo di domenica sera.   

Brutto primo tempo: poche emozioni

Inzaghi alla fine cambia qualcosa, fa riposare Bastoni e schiera Acerbi braccetto di sinistra, in fascia invece spazio a Darmian al posto di Dumfries, confermato Dimarco a sinistra. In mezzo niente turnover, gioca Barella, davanti consueta coppia Lautaro-Thuram. Juric con la novità Tameze braccetto di destra, mancano Djidji e Buongiorno, in mezzo c’è Linetty e non Ilic, davanti Vlasic e Seck a supporto di Pellegri con Sanabria inizialmente in panca. L’Inter prova a fare la partita in avvio, ma le trame sono ottimamente bloccate in zona centrale da un Toro attento. Solo un liscio di Schuurs su centro di Calhanoglu lascia una mezza chance a Lautaro, ma l’argentino non è attento. Allora ci prova Thuram da fuori: destro a giro centrale. Non ci sono grandi sbocchi per l’Inter e la partita è abbastanza ingessata, alla squadra di Inzaghi serve pazienza nel giro palla per cercare di creare spazi con gli smarcamenti e le linee di passaggio ma non c'è il guizzo che possa sparigliare il piano tattico di Juric. Il Toro gioca di rimessa e copre bene, ma mancano rifornimenti di qualità per gli avanti. I nerazzurri faticano comunque a presentarsi dalle parti di Milinkovic Savic che non è chiamato a grandi interventi e l’unica occasione degna di nota è una punizione dai 20 metri di Calhanoglu che sfila a lato. Finale di tempo ad appannaggio del Torino, con i granata che pressano meglio in avanti e rubano palloni interessanti. Al 35’ doppia persa sulla trequarti per l’Inter e Demba Seck fa volare Sommer per la parata plastica in corner. Poco dopo c’è invece il cross di Bellanova per la testa di Pellegri, Sommer c’è. Non c’è altro da segnalare in un primo tempo non esattamente scintillante e con un finale in crescendo dei padroni di casa.

Schuurs si fa male, poi i cambi di Inzaghi svoltano

La ripresa si apre con un infortunio, che sarà decisivo. Contrasto Barella-Schuurs in avvio di secondo tempo, si gira il ginocchio sinistro del difensore che è costretto a uscire. L’infortunio appare serio in una occasione sfortunata e non a causa di un brutto intervento altrui. Dentro Sazonov. La partita non si sblocca, c’è una buona combinazione dell’Inter che smarca Mkhitaryan sulla sinistra, l’armeno poi sceglie il cross invece del tiro ma non c’è nessuno a raccogliere a centro area. Inzaghi non è soddisfatto e cambia, dentro Dumfries, Frattesi e Carlos Augusto per Pavard, Barella e Dimarco. Le sostituzioni danno la spinta giusta all’Inter che passa subito: al 60’ percussione da destra di Dumfries, poi palla bassa e arretrata per Thuram che non sbaglia, 0-1. La nuova freschezza nerazzurra cambia la partita, soprattutto in fascia dove la manovra era rimasta imbrigliata contro un Toro di corsa e sacrificio, in più i granata sono costretti a scoprirsi per pareggiare e così l’Inter può trovare campo in ripartenza. La squadra di Inzaghi sfonda di nuovo sei minuti dopo: basta un corner di Calhanoglu, la sponda di Acerbi e l’inserimento di Lautaro per il raddoppio. Il Toro stavolta accusa il colpo ed è costretto ad abbassare la testa, tra l’infortunio di Schuurs e l’uno-due mortifero la squadra di Juric fatica a reagire alla tripla scoppola e il match si accomoda per l’Inter, che può amministrare con maggiore facilità il punteggio. Inzaghi stavolta non vuole farsi rimontare e tiene svegli i suoi che come prima opzione attaccano l’incerto Sazonov, il quale spesso si prende rischi sanguinosi dalle parti di Milinkovic con l’Inter arrembante. I granata invece creano poco, i rifornimenti per Pellegri latitano e anche l’esuberante Seck perde la verve del primo tempo. Juric ordina i cambi e inserisce Sanabria per cercare di riaprire una partita che appare chiusa. Gli ospiti cercano giustamente di addormentare il match gestendone i ritmi, poi d’improvviso le folate in ripartenza con Thuram che sfiora il terzo in più di una circostanza. Inzaghi concede dieci minuti di riposo a Lautaro e, con Sanchez reduce da 180 minuti in nazionale, sceglie Klaassen con Mkhitaryan che si alza nel ruolo di seconda punta. Ultime scelte invece per Juric con Voivoda e Ilic in campo, ma la partita è chiusa e non c’è modo di riaprirla. L’Inter addormenta la gara e il Toro non ha l’energia giusta per cercare un improbabile recupero. L’unico squillo è su calcio da fermo con una punizione dalla trequarti che Sommer smanaccia quanto basta per renderla imprendibile per i saltatori granata. Al 93’ l’ultimo episodio del match. Proprio Mkhitaryan, in versione seconda punta, scappa in contropiede e Ilic lo stende da dietro in area: rigore. Calhanoglu cala il tris e il sipario sulla partita. Vince l’Inter, d’autorità. Ora tocca a Milan e Juve.

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