L’Inter vince anche senza Inzaghi. Il giallo della sfuriata all’intervallo

Dopo il primo tempo la chiamata del tecnico in tribuna per squalifica: ai collaboratori o alla squadra?

di MATTIA TODISCO -
12 febbraio 2024
L’Inter vince anche senza Inzaghi. Il giallo della sfuriata all’intervallo

L’Inter vince anche senza Inzaghi. Il giallo della sfuriata all’intervallo

Ci teneva, Simone Inzaghi. Dopo due decenni di Lazio, la trasferta romana contro la sponda giallorossa è un personale derby, ma non solo. Il tecnico sapeva bene quali insidie poteva affrontare la sua Inter contro un avversario che veniva da tre vittorie consecutive, spinto in casa da un pubblico che sa bene come trascinare i propri beniamini, tanto che finora la Roma aveva perso all’Olimpico solo contro il Milan il 1° settembre. Sono di una settimana prima le immagini di Inzaghi che, alla fine di Inter-Juventus, va a protestare con Maresca per un cartellino giallo ritenuto un po’ troppo fiscale. Particolarmente in una gara sentita come il derby d’Italia, nella quale non sempre è prassi ammonire per aver abbandonato l’area tecnica, per quanto inappuntabile a termini di regolamento.

Vincere senza la propria guida a bordo campo, in un confronto già difficile a prescindere, era un altro esame di maturità da affrontare che la squadra ha superato, nonostante le difficoltà legate a un primo tempo che Alessandro Bastoni ha definito "inguardabile". Nella stessa intervista, il centrale nerazzurro ha creato qualche imbarazzo allo staff parlando di una "chiamata in vivavoce" da parte di Inzaghi che, per via della squalifica, sarebbe vietata dalle norme federali. I cronisti presenti all’Olimpico, vicini al box in cui era piazzato Inzaghi, hanno intercettato le urla dell’allenatore sia durante la partita che nel corso dell’intervallo, nel quale alla squadra è arrivata la “frustata“: svegliatevi. Secondo Massimiliano Farris, vice-allenatore che ha fatto le veci del tecnico nel corso della sfida, i collaboratori avrebbero fatto da tramite alla sfuriata. Così fosse non ci sarebbe problema alcuno, in caso contrario (il responso arriverà dalla giustizia sportiva) il rischio è di incorrere in un nuovo turno di stop contro la Salernitana.

Finora la squadra ha dimostrato, non solo a Roma, di saper fare da sé anche quando l’allenatore non c’è. Le statistiche indicano tre vittorie contro Empoli, Viktoria Plzen e appunto Roma, più un pareggio lo scorso anno a Napoli contro i futuri campioni d’Italia. Nessuna sconfitta. Due anni e mezzo sotto lo stesso allenatore, con un percorso per certi tratti simile (vedi il modulo base) a quello già impostato nel biennio precedente da Conte, hanno aiutato i giocatori presenti ormai da diversi anni e anche quelli arrivati più avanti a incamerare i concetti chiave e a gestirsi a dovere, soprattutto nelle difficoltà. C’è stato poi uno scatto in avanti di mentalità, spinto dal percorso europeo della passata stagione. Chiuso sì con una sconfitta, ma anche con una grande prestazione al cospetto di uno squadrone come il Manchester City. Le dodici sconfitte del campionato 2022/23 sono finora ridotte al solo stop contro il Sassuolo, pur con tante partite ancora da disputare. L’Inter ha vinto tutti gli scontri d’alta classifica, tranne il pareggio in casa della Juventus e il 2-2 a San Siro col Bologna, che allora non era ancora così in alto.

Il vero step in avanti, adesso, sarà mantenere lo stesso ruolino di marcia nelle partite in cui il favore del pronostico è ancora più sbilanciato dalla parte dei nerazzurri, vedi il confronto di venerdì con la Salernitana.

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