Lo scudetto con Sergio e il mancato saluto. Inzaghi, l’amico dei successi. E poi il gelo

Insieme, sul campo e da calciatori, hanno vinto uno storico scudetto nella Capitale cinque lustri fa. Domani, l’uno contro l’altro,...

di GIULIO MOLA
5 gennaio 2025
Simone Inzaghi, 48 anni, in caso di titolo sarebbe l’allenatore dell’Inter più vincente di sempre

Simone Inzaghi, 48 anni, in caso di titolo sarebbe l’allenatore dell’Inter più vincente di sempre

Insieme, sul campo e da calciatori, hanno vinto uno storico scudetto nella Capitale cinque lustri fa. Domani, l’uno contro l’altro, si contenderanno il primo trofeo del 2025 in panchina nel derby d’Arabia. Nulla vuol lasciare il Re di (Super)coppa Simone Inzaghi, che in caso di successo a Riad diventerebbe l’allenatore più vincente della storia nerazzurra, raggiungendo due mostri sacri come Helenio Herrera e Roberto Mancini. Finora il tecnico piacentino ha conquistato tre Supercoppe Italiane (di fila), due Coppe Italia e uno Scudetto, quello della seconda stella. Ben 183 le panchine con l’Inter, e una media di 2,18 punti a partita. Insomma la storia è ad un passo, e di mezzo ci si mette anche il destino perché Sergio Conceiçao non è un avversario come altri. I due furono compagni di squadra alla Lazio nell’indimenticabile stagione 1999-2000 e protagonisti nella vittoria di uno dei cinque trofei conquistati dai biancocelesti di Sergio Cragnotti.

Dopo aver appeso le scarpe al chiodo le strade si sono separate anche se i due sono rimasti amici. Qualcuno dirà “non troppo“, ripensando a quella volta in cui non se le sono mandate a dire quando i percorsi si sono nuovamente intrecciati. Storia di quasi due anni fa. Aprile 2023, nell’annata di alti e bassi in cui comunque l’Inter arrivava agli ottavi di finale di Champions per sfidare proprio il Porto guidato da un altro ex nerazzurro. Inzaghi non se la passava bene, volò al Dragao con una spada di Damocle sulla testa: le voci di un esonero in caso di eliminazione non erano gossip anche perché in campionato la squadra navigava distante dal Napoli e le sconfitte accumulate davvero troppe. Tant’è che dopo aver chiuso il match d’andata con un poco rassicurante 1-0, alla vigilia della sfida di ritorno si parlava solo del futuro di Inzaghino. Addirittura l’allenatore nerazzurro in conferenza stampa rispose alle indiscrezioni che davano come suo possibile sostituto proprio il portoghese. "Beh, si sentono tante voci. Stiamo parlando di un ottimo ex giocatore e ora di un ottimo allenatore, è un piacere sfidarlo", replicò Inzaghi con eleganza.

In campo novanta minuti ad alta tensione, l’Inter riuscì a resistere strappando uno 0-0 che la catapultò ai quarti di Champions, l’inizio di una cavalcata che l’avrebbe portata alla sfortunata finale di Istanbul. Ma l’esito del match rischiò di rovinare sul serio l’amicizia fra i due allenatori: Conceiçao, deluso e arrabbiato, si rifiutò di stringere la mano al collega che gli era andato incontro e tirò dritto per la sua strada. Inzaghi però capì lo stato d’animo di Sergio, incassò con classe il rifiuto e diede una carezza sulla testa dell’amico. Che domani sera sogna la rivincita. Il Re di Coppe lo aspetta, pronto a stringergli la mano in ogni caso. Questione di stile.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su