Lukaku, il silenzio degli indifferenti. L’Inter ha dimenticato l’ex idolo

All’andata San Siro contestò il belga, all’Olimpico Romelu giocherà anche contro il tabù dei big-match

di MATTIA TODISCO -
9 febbraio 2024
Lukaku, il silenzio degli indifferenti. L’Inter ha dimenticato l’ex idolo

Lukaku, il silenzio degli indifferenti. L’Inter ha dimenticato l’ex idolo

La prima volta fa più rumore della seconda. Più che la settimana di Inter-Roma, quella di ottobre verso la gara di San Siro sembrava la settimana della sfida tra i nerazzurri e Lukaku. La contestazione annunciata, i fischietti distribuiti dagli ultras, lo spauracchio del grande ex da fermare ad ogni costo. Passati i mesi, dopo un confronto al Meazza in cui il belga non ha lasciato traccia, il nuovo incrocio tra “Big Rom“ e il suo passato sembra avere un peso differente. Intanto Lukaku giocherà col favore del pubblico amico e gli unici a contestarlo saranno i presenti nel settore ospiti. Ci sono poi diversi argomenti di discussione in più: la prima vera sfida di alta classifica del De Rossi allenatore, l’ulteriore esame di maturità della capolista in una corsa scudetto indirizzata ma non chiusa.

Ma il tema c’è. Tatticamente, è un motivo di studio per Simone Inzaghi e il suo staff, intenzionati a riproporre lo stesso identico schieramento iniziale visto contro la Juventus. Le uniche due defezioni riguardano infatti giocatori che non sono scesi in campo nemmeno contro i bianconeri. Cuadrado perché infortunato da lungo tempo e in lista indisponibili almeno fino ad aprile, Frattesi a causa di un guaio muscolare che si è palesato proprio nelle ore precedenti al derby d’Italia. Non disputerà la sfida dell’ex e probabilmente neanche Inter-Salernitana del 16 febbraio, in modo da poterci essere il 20 per l’andata degli ottavi di finale di Champions League contro l’Atletico Madrid. Anche qualora fosse stato tra i convocati, Inzaghi (che domani non ci sarà per squalifica) non avrebbe comunque inserito il suo nome tra i titolari. L’intenzione è quella di non toccare niente, viste le confortanti risposte date con la Juve. In particolare saranno gli stessi a giocare in difesa e a prendere in consegna Lukaku, dopo aver fatto lo stesso con Vlahovic. Acerbi in prima battuta, diventato ormai uno specialista dei corpo a corpo con i centravanti più forti delle squadre avversarie (da Haaland in giù) e i due braccetti Pavard e Bastoni a supporto, con lo “schermo“ di Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan per rendere la vita ancora più difficile agli avanti giallorossi.

Lukaku non segna da due partite, storicamente ha un cattivo rapporto con le gare importanti. Nell’ultima finale di Champions League ha divorato due occasioni, ha fatto disperare il Belgio gettando al vento una valanga di opportunità contro la Croazia nella gara costata l’eliminazione da Qatar 2022 e qualcosa di simile aveva fatto contro l’Italia nei quarti del precedente Europeo. All’Inter ha spesso deciso i derby di Milano, ma non ha mai segnato su azione in quello “d’Italia“, giusto per citare un altro avversario di rango indigesto al centravanti. Dalla sua ha la legge dei grandi numeri: prima o poi una sfida che conta, spera De Rossi, lo vedrà tra i protagonisti in positivo e non più dietro la lavagna. Farsi rimpiangere non sarà impresa semplice anche per un altro motivo, le prestazioni del suo “erede“ Thuram, che alla prima annata in Serie A è riuscito a mettere insieme numeri oltre modo positivi, facendo dimenticare sia l’apporto del belga che quello di Edin Dzeko.

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