Morata, il Diavolo ha il suo leader: "Al Milan per la seconda stella"

L’attaccante: "Vedo analogie con la Spagna". Ibra: "Senza Giroud e Kjaer serviva uno come lui in gruppo"

di MATTIA TODISCO -
10 agosto 2024
Morata, il Diavolo ha il suo leader: "Al Milan per la seconda stella"

L’attaccante: "Vedo analogie con la Spagna". Ibra: "Senza Giroud e Kjaer serviva uno come lui in gruppo"

L’italiano di Alvaro Morata è rimasto di alto livello. Parla con scioltezza, ogni tanto piazza una parolaccia per rafforzare i concetti ("Ho bisogno di fiducia ma non ho problemi se qualcuno in palestra mi dice che sto facendo ca...re"). La moglie di origini nostrane e il lungo trascorso nella Torino bianconera aiutano in questo senso. Un passato verso cui Morata esprime "gratitudine", ma anche spirito battagliero quando sarà tempo di affrontare la Juventus. Il carattere da vincente è quel che chiede di portare alla causa Zlatan Ibrahimovic, che aveva affiancato Pavlovic il giorno prima e fa lo stesso con lo spagnolo, sbarcato in città solo il giorno prima. "Voglio dare il benvenuto al capitano dei campioni d’Europa - afferma -. Noi cercavamo un giocatore completo, presente in campo e fuori. In questo Morata è un esempio perfetto. La squadra è più giovane dell’anno scorso, non ci sono più Giroud e Kjaer. Alvaro entra anche con questo ruolo. Agli Europei è stato una guida, è un vincente e un campione".

Sebbene passi per essere un centravanti più di manovra che non da gol a raffica, Morata viene dalla stagione in cui ha segnato più gol in carriera: 21. In più, non è mai stato un amante delle statistiche individuali. "Non me ne frega niente, ci sono giocatori che fanno un sacco di gol e non vincono - afferma - A me interessa vincere. Sono qui per conquistare la seconda stella". Arriva in un ambiente che ha voglia di rivalsa, in generale e nel confronto cittadino, dopo lo scudetto appena vinto dall’Inter grazie anche a un filotto prolungato di sei stracittadine vinte. Morata era ancora all’Atletico Madrid, dove l’Inter l’ha battuta negli ottavi di finale di Champions League. "Mi ha fatto piacere batterli l’anno scorso...", afferma sorridendo. Sarà per questo che anche nell’ambiente molti tifosi attendevano la trattativa si definisse. Altri si sono accaparrati i primi autografi e selfie dell’avventura milanese dello spagnolo, giovedi sera. "Ho avuto diverse possibilità di tornare in Italia, ma quando ho parlato con Ibra, coi dirigenti e con l’allenatore non c’era molto da pensare: nessuno mi ha voluto così - continua Morata -. Non prometto titoli perché dipende da tanti fattori, ma correrò per fare il massimo e spingere i compagni a fare lo stesso".

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