Ricambio vincente. Inzaghi si gode il turnover: "La risposta migliore da chi ha giocato meno»

Il tecnico rimanda i discorsi scudetto dopo la decima vittoria consecutiva "Con l’Atalanta non è un match point perché manca ancora troppo. Sanchez e Arnautovic hanno dato un bel segnale a tutto l’ambiente".

di MATTIA TODISCO -
26 febbraio 2024
Inzaghi si gode il turnover: "La risposta migliore da chi ha giocato meno"

Inzaghi si gode il turnover: "La risposta migliore da chi ha giocato meno"

Alza le braccia al cielo, SImone Inzaghi. Festeggia ai gol dell’Inter, quattro al Via del Mare, una vittoria tutt’altro che scontata una volta presa la decisione di cambiare completamente lo scacchiere rispetto all’impegno di Champions contro l’Atletico Madrid. Il momento è d’oro, lo si capisce anche da come girano alcuni episodi nel corso di una partita che per un’ora resta in bilico, prima che i nerazzurri facciano valere tutte le proprie qualità, segnando tre volte in aggiunta alla prima firma di Lautaro Martinez. Sempre lui, centouno gol in Serie A, ventidue nel campionato in corso battendo (a febbraio) il personale record di ventuno toccato due volte in passato. "Deve continuare così, sta avendo un percorso incredibile come quello che aveva avuto Immobile alla Lazio con me - dice Simone Inzaghi al termine della contesa in terra pugliese - . Ci sono tante partite, avevo il dubbio se cominciare con lui o Arnautovic, ma Marko ha avuto qualche problemino dopo l’Atletico per la febbre e quindi ho deciso per Lautaro: è andata bene così".

Benissimo, punteggio alla mano. Col Lecce è arrivata la decima vittoria di fila, unita al ventiduesimo clean sheet (raggiunto schierando Audero e non il febbricitante Sommer) e alla nona partita vinta con almeno quattro gol di scarto in questa Serie A. Eppure, per Inzaghi, la sua Inter è una squadra ancora migliorabile. "Assolutamente sì perché mancano tre mesi che sono i più importanti della stagione - afferma -. Dovevamo fare meglio nell’occasione concessa a Blin ad inizio ripresa, ad esempio, ma ci sarà modo di capire dove possiamo lavorare. Intanto abbiamo vinto su un campo difficile come questo, giocando poco dopo la Champions che toglie tante energie e battendo una squadra che ha costruito quasi tutta la sua classifica in casa. Guardiamo all’Atalanta e non al resto, perché sappiamo che questo è il momento più difficile, con tante partite da giocare. Questa partita dimostra che abbiamo bisogno di tutti i giocatori. Match point scudetto con la Dea? No, manca ancora tanto. Abbiamo avuto gennaio e febbraio dove recuperavamo bene le forze perché c’erano più giorni in mezzo, stavolta avevamo sei assenti... L’obiettivo è vincere e non lasciare indietro nessuno". Missione compiuta, nel modo migliore. Col supporto dei vari Bisseck, Frattesi (difficile pensare a un’altra squadra in cui potrebbe fare la riserva nella maggior parte dei casi), ma anche gente come Sanchez o Arnautovic a cui il recente passato ha riservato più critiche che elogi. "La più grossa soddisfazione è vedere calciatori che non vanno sempre in campo e rispondono così - dice ancora Inzaghi -. Sanchez e Arnautovic hanno dato risposte a tutto l’ambiente, ma non mi servivano queste due partite. Basta riprendere le cose che ho detto su di loro prima di questa gara per sapere come la penso".

Menzione speciale per Carlos Augusto, che dimostra una volta di più di essere a suo agio anche nel ruolo di “braccetto“ a sinistra, "Mi trovo bene, mi piace - risponde il brasiliano ai microfoni di Dazn -. L’ho fatto anche in Serie B per una stagione. Mi trovo bene in tutti e due i ruoli, anche in quello di quinto a centrocampo. Grande merito va anche allo staff tecnico e ai miei compagni. Sono contento di aiutare l’Inter, ho imparato tanto. Il segreto è il gruppo: siamo tutti amici e compagni straordinari, ti aiutano tutti e tutti ti vogliono bene. Questo fa la differenza".

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